Una decade di dicembre di… silenziosi contrasti termici

Il cuore di dicembre è scivolato via con le sue corte giornate, quasi tutte baciate dal sole laddove la visita del nostro astro maggiore non è stata impedita da coltri nebbiose. Eccetto una parziale nuvolosità mercoledì 15, peraltro costituita solo da velature, e il cielo quasi coperto di lunedì 20, le restanti sono state tutte giornate terse e luminose. L’assenza di vento, salvo una sua effimera apparizione la notte e il mattino di venerdì 17, ha ampliato le escursioni fra temperature minime e massime nelle valli. I “silenziosi contrasti termici” del titolo della cronaca fanno proprio riferimento a questa situazione di inversione, di cui beneficiano creste collinari e montuose a scapito delle conche e delle pianure, soggette a ristagno d’aria che si raffredda e si fa umida nelle lunghe notti di inizio inverno, donde le gelate e i bianchi, copiosi depositi di brina.
Muovendosi in automobile dotata di termometro, specie nelle ore del mattino e in quelle dal tramonto in poi, il comportamento delle più disparate località dal piano alla montagna, dal colle al versante solatìo e a quello a bacìo, appare in tutta evidenza e non senza sorprese, benché ormai tutto questo dovrebbe essere pacifico e noto alla maggior parte delle persone. Stupisce però sempre un poco accorgersi che ad Aulla si è trovata una temperatura più bassa che alla Cisa, a Zeri un clima più mite che a Filattiera, oppure partire da Pontremoli con -3°C e giungere ad Arzelato con +7°C! Solo nelle ore del primo pomeriggio si ristabilisce la normalità del gradiente termico verticale, ma per poco, essendo le giornate molto corte e il tramonto incombente.
Tutto ciò ha termine al destarsi generale del vento, che rimette in riga ogni altitudine riportando temperature in costante calo man mano che si sale di quota. I contrasti, inoltre, si riferiscono al segno opposto degli scarti rispetto alle normali climatiche: nelle valli, alle notti più fredde rispetto alla norma, fanno da contraltare le massime, risultate più miti rispetto ai canoni climatici di metà dicembre.
Diverso l’andamento nelle località collinari e montuose, interessate da anomalie di segno positivo sia nelle temperature minime che in quelle massime, in misura più marcata in tutte quelle posture elevate ed aeree. Per fare un esempio, a Pontremoli, località di fondovalle, le temperature minime medie dall’11 al 20 dicembre sono risultate inferiori alla norma 1991-2020 di ben 3°C, mentre le massime hanno superato la rispettiva normalità di 2,6°C: tra segno negativo delle minime e positivo delle massime, facendo la somma e algebrica e dividendo per due, si vede che si è quasi andati ‘in pari’ con uno scarto da norma di -0,2°C.

a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni