
Massa. Il vescovo Gianni in Cattedrale nell’apertura diocesana del percorso

Come già aveva ribadito il Santo Padre, “se non c’è lo Spirito, non ci sarà Sinodo”: infatti quello che si è aperto non è un parlamento, né tanto meno una indagine sulle opinioni, ma un tempo della Chiesa dove ascoltare la voce del Padre che parla nella storia e dove ascoltare le voci degli uomini e delle donne che ci stanno accanto.
In un pomeriggio di sole entrano in Cattedrale i sacerdoti e i diaconi, mentre i rappresentanti delle religiose, delle associazioni cattoliche, i direttori degli uffici pastorali diocesani e dei laici dei vicariati prendono posto secondo un ordine stabilito: la liturgia infatti si svolge nel rispetto della normativa sanitaria, mentre il canto viene curato dalla Cappella musicale della Cattedrale.
La solenne celebrazione inizia dalla Cappella delle Stimmate con una liturgia battesimale, a ricordo del segno dell’acqua, poi la S. Messa viene presieduta dal vescovo Gianni Ambrosio, amministratore apostolico.
“A volte penso il cammino sinodale come una grande scuola di vita, – ha detto nel corso dell’omelia – non stando nei banchi, ma camminando insieme verso un’unica vetta, impariamo gli atteggiamenti fondamentali che ci conducono al cuore della fede cristiana, allo stile di Dio e alla missione della Chiesa nel nostro tempo”. Mons. Ambrosio ha poi indicato tre atteggiamenti da assumere per vivere al meglio questo cammino sinodale. Anzitutto imparare ad ascoltare e ad accogliere. Facendo riferimento all’episodio della Samaritana al pozzo, il vescovo Gianni ha sottolineato come questa donna rappresenti tutti noi e tutti coloro che hanno sete di acqua che disseta, di vita spirituale.

Secondo atteggiamento: imparare a lasciar da parte ciò che ingombra il cammino.

Terzo e ultimo atteggiamento, imparare a lasciarci guidare dall’amore che si fa servizio, per passare dalla mentalità mondana a quella di Dio.
Infatti commentando il brano del vangelo della domenica, mons. Ambrosio ha evidenziato come “la via dell’amore, del servizio, del dono è la via di Gesù, è la via della Chiesa e di ogni cristiano che diventa vero discepolo se cammina sulle orme del Maestro”.
E infine: “il cammino sinodale ci riporta al nucleo dell’annuncio evangelico. Si tratta di un viaggio impegnativo, di un cammino in cui le parole devono diventare gesti concreti. Questo tempo che viviamo come comunità umana e come comunità ecclesiale ci lancia questa sfida, che come ci ricorda il Papa, è una grazia e un impegno”. Al termine della celebrazione ai presenti è stata consegnata la preghiera del Adsumus Sancte Spiritus, una preghiera antica che viene fatta risalire a sant’Isidoro di Siviglia e che ha accompagnato le aperture dei Sinodi e dei Concili, e anche oggi è opportuna per questo tempo che si è aperto. “Siamo davanti a Te, Spirito Santo, mentre ci riuniamo nel Tuo nome. [..]Fa’ che troviamo in Te la nostra unità affinché possiamo camminare insieme verso la vita eterna e non ci allontaniamo dalla via della verità e da ciò che è giusto”.
(df)