Nel vento dello Spirito: un santo della porta accanto

Maria Luisa Tozzi, saggista originaria della Lunigiana che da anni vive a Parma, è dirigente scolastico e coltiva studi di semiologia e linguistica, con contributi sulla storia del lessico e sulla scrittura fonetica. Specializzata in archivistica e diplomata in paleografia, ha già dato alle stampe ricerche sulla sperimentazione didattica, sul simbolismo del mito e della favola, con prevalente interesse per la diplomatica del Medioevo e della prima età moderna. Recente, invece, è la sua pubblicazione per le Edizioni San Paolo del volume “Salvatore Zuppardo. Nel vento dello Spirito”.
Ed è proprio sospinto dal soffio dello Spirito che questo giovane, nato a Gela il 30 maggio 1974, si immerge senza esitazioni nelle meraviglie di Dio ed intuisce la ricchezza della vita come totale felicità. Giovane poeta, trascorre il suo tempo sperimentando una resurrezione presente, interiore, eterna. Secondo lui, ogni uomo, in ogni condizione, conserva, nel suo lieve camminare e strada facendo, la luce di cotanta sacralità. Il 30 novembre 1998, a soli ventiquattro anni, Salvatore andò all’abbraccio con Dio.
A diciotto, dopo aver conosciuto la Comunità delle Beatitudini, era nato in lui il desiderio di viaggiare in Francia alla volta di Lisieux. In seguito a questa esperienza si innamorò di Santa Teresa di Gesù Bambino, giovane carmelitana, ed ebbe poi ad approfondire la conoscenza di San Luigi Maria Grignion de Montfort, grande cantore di Maria al quale si ispirò anche San Giovanni Paolo II.
Ma era stato l’incontro con Frère Efraim, fondatore della Comunità delle Beatitudini a spingerlo ad entrare nella casa comunitaria di Pettineo (Messina) e poi in seguito a dar vita, insieme ad alcuni amici, ad una nuova comunità nella sua città natale. Il volume a firma di Tozzi è corredato da tre corpose appendici, comprendenti le poesie di Salvatore, altre poesie a lui dedicate ed alcune testimonianze su di lui.
Nell’estesa prefazione il vescovo di Piazza Armerina, mons. Rosario Gisana, afferma: “Si può dire che Salvatore, innamorato di Cristo, scorge la via giusta per sublimare quella sofferenza che nasce dalla finitudine umana: il desiderio di compiere sempre la volontà di Dio. Quest’inusitata sintonia porta a realizzare tale conformazione, per cui, alla maniera di Paolo, egli sentirà che la sua vita sta per crocifiggersi per amore di Cristo, o per meglio dire sta per attuarsi quella straorinaria identificazione in cui ci si sente crocifissi con lui (Rm 6,6).
L’assimilazione della vita di Cristo segna il compimento dell’unione tra Salvatore e il suo amato”. Tozzi esprime, con parole frutto di meditazione, la sua ideale ed affettuosa vicinanza a questo giovane che ha fatto della propria esistenza un rendimento di grazie ed una fioritura di lodi al Signore. Non ha torto l’autrice, che in specifici capitoli ha rilevato il pulsare d’amore da parte del cuore di Salvatore, a sottolineare che “percorrendo la biografia di questa santità, che scuote agnostici e dubbiosi, troviamo una ricchissima eredità spirituale”. Salvatore è un “santo della porta accanto”appartenente ad una folta schiera di uomini e donne normali che “hanno vissuto con i piedi per terra”.
Spesso sono giovani di età questi testimoni della fede, le cui storie sono diventate aiuti concreti per prendere coscienza della comune chiamata alla santità, riguardante tutti i battezzati. Alcuni di questi giovani hanno di recente raggiunto la gloria degli altari: San Pietro Calungsod, gli adolescenti messicani Santi Antonio, Cristoforo e Giovanni, i beati Carlo Acutis, Rolando Rivi, Maria Cristina di Savoia, Veronica Antal ed altri. Nel’ottica dell’eternità presto arriverà anche il giorno di Salvatore Zuppardo.

don Fabio Arduino