
Alla ditta DP Ingegneria Srl di Lucca. Ma il difficile sarà reperire i fondi necessari per i lavori, circa 1 milione e 400 mila euro. Per un’opera che difficilmente potrà essere completata prima del 2022

è stato affidato alla ditta DP Ingegneria Srl di Lucca, con una determina dello scorso 28 aprile, il compito di realizzare la progettazione definitiva ed esecutiva dei lavori di ripristino del ponte Zambeccari. Si tratta di un atto fondamentale per sperare di vedere l’avvio dei lavori sulla costruzione che ormai da quasi un anno è chiusa (o solo in parte, con la chiusura dei marciapiedi e il traffico alternato da un semaforo, o totalmente per decisione della Procura di Massa) per le carenze strutturali del ponte. La ditta lucchese, a cui è stato affidato l’incarico per un importo di circa 33 mila euro, sarà quindi chiamata ad elaborare il progetto definitivo che stabilisce compiutamente i lavori da realizzare e contiene tutti gli elementi necessari ai fini del rilascio della concessione edilizia e dell’accertamento di conformità. Ovviamente, nella predisposizione del progetto, la ditta seguirà lo studio di fattibilità tecnico-economica degli interventi redatto dalla società Vega Engineering. Ditta, quest’ultima, che si era occupata sin nelle prime fasi dell’analisi della situazione del ponte e che, al termine del proprio studio, aveva evidenziato come il ponte presenti delle criticità: in particolare nelle zone dei due marciapiedi, permettendo quindi l’utilizzo della sola carreggiata centrale, come avviene a tutt’oggi. E secondo questo studio, per effettuare l’intervento per permettere il ripristino ed il consolidamento del ponte ci vorrà una cifra attorno ad un milione e 400 mila euro. Somma che potrebbe anche venire modificata dal progetto definitivo della DP Ingegneria Srl, anche se difficilmente ci si potrà scostare di molto. Quindi il comune è chiamato ad un impegno economico significativo per riuscire a riportare alla piena normalità la viabilità sul ponte Zambeccari.

Un impegno a cui il Comune non potrà far fronte con le sue sole risorse e per questo ci si sta attivando per intercettarne di nuove “ci siamo già mossi – ci conferma il vicesindaco Manuel Buttini – partecipando a due bandi, e tenendo comunque alta l’attenzione sulle risorse possibile da parte di Regione e Stato”, ma una volta che il Comune avrà in mano anche il progetto definitivo “le pratiche per l’intercettazione di bandi dovrebbe essere più semplice, con una maggiore precisione delle opere da compiere e l’importo definitivo necessario” ribadisce la sindaca, Lucia Baracchini. Quel che pare certo è che la tempistica non sarà a breve termine. Parlavamo, in un nostro articolo del dicembre scorso, che il traguardo della riapertura era probabilmente da fissare per il 2022. Ora collocare il termine all’anno prossimo diventa, più che un timore, una speranza visto che c’è ancora da terminare la progettazione definitiva e poi, aspetto centrale della vicenda, andare ad intercettare i fondi necessari. Dopo questo bisognerà quindi indire e concludere la gara di appalto; solo dopo aver individuato la ditta vincitrice potranno essere poi affidati i lavori e aperto il cantiere. Un iter burocratico e finanziario certo non agevole, che difficilmente è pensabile di concludere entro la fine dell’anno, senza dimenticare che, pandemia permettendo, in autunno ci saranno le votazioni e quindi una nuova amministrazione che dovrà ereditare tutta la procecura in corsi, con un’inevitabile fase di assestamento. Finita la fase burocratica dovrebbe poi partire la fase di lavorazione vera e propria. Un intervento non di poco conto visto che si prevede il rifacimento completo dei marciapiedi, il ripristino delle parti che presentano ammaloramenti e il probabile raddoppio dell’intera soletta del ponte. (r.s.)