Israele, Monte Meron: confermati 45 morti

All’origine panico e fuga di massa

Il tradizionale pellegrinaggio al Monte Meron degli ebrei osservanti (haredim) si è tramutato, nella notte di giovedì 29 aprile, in una tragedia: le fonti israeliane hanno parlato di un bilancio di 45 morti e 150 feriti, di cui almeno venti gravi. Tra le vittime vi sarebbero anche alcuni bambini.
Secondo le ricostruzioni, alcune persone sarebbe scivolate dalle gradinate, trascinando numerosi altri partecipanti, cui è seguita una fuga di massa. Centinaia di persone sono rimaste schiacciate nel tentativo di mettersi in salvo. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha parlato di “disastro terribile”, di fatto la peggior catastrofe per Israele in tempo di pace.
La festività ebraica di Lag Ba’omer, presso la tomba del rabbino Shimon bar Yochai, guida spirituale del secondo secolo, era il primo evento post Covid ad essere celebrato nel Paese. Si stima che fossero presenti più di 100mila persone.
Gli ebrei ultraortodossi sono circa il 12 per cento della popolazione, poco più di un milione di persone. Seguono un’interpretazione rigida e letterale della dottrina religiosa ebraica, e per rifiutano molti sviluppi moderni sia della dottrina ebraica sia più in generale della comunità internazionale. Grazie alla vaccinazione di massa molto avanzata, oggi Israele ha abolito in gran parte le restrizioni contro il coronavirus e per i raduni pubblici vige il limite di 100 persone. Il governo però aveva accordato un’esenzione specifica per il pellegrinaggio al Monte Meron. Molti i messaggi di cordoglio giunti un po’ da tutto il mondo.
Il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli ha espresso “le più sentite condoglianze al popolo e allo Stato di Israele… che stava orgogliosamente rinascendo dopo il Covid”.
L’Assemblea degli Ordinari Cattolici di Terra Santa ha inviato un messaggio di condoglianze al Presidente di Israele, Reuven Rivlin, esprimendo il cordoglio alle famiglie delle vittime e assicurando le preghiere per la guarigione delle persone ferite.