Zeri è il comune con l’età media più alta di tutta la regione

Il sindaco Petacchi: l’abbandono dei paesi si contrasta con il miglioramento dei servizi. Oltre a Zeri altri quattro comuni (Comano, Bagnone, Casola e Fivizzano) sono tra i dieci più anziani della Toscana

Una veduta di Zeri
Una veduta di Zeri

Che la Lunigiana sia una terra dall’età media molto alta non è certo una novità. Lo abbiamo scritto e certificato anche recentemente, esponendo i dati relativi alla bassa presenza giovanile nel territorio. Un dato riferito a una terra senza alcun dubbio bella, ricca di storia e di tradizioni, ma che non ha saputo offrire, nel corso del secondo dopoguerra, opportunità lavorative. Basti guardare la situazione di tante realtà locali: il decremento della popolazione è indice di una serie di politiche che non hanno saputo dare risposte alla necessità di lavoro e non ha senso ricorrere alla crisi di questi anni per trovare giustificazioni; il processo va avanti da troppo tempo, con una deindustrializzazione ed un impoverimento economico iniziato allorché altrove si parlava di boom e la Lunigiana produceva emigrati. A certificare l’invecchiamento del territorio ci sono anche i recenti dati Istat relativi al censimento permanente della popolazione in Toscana con una prima diffusione dei dati definitivi del 2018 e del 2019.

Tabella con l'età media dei Comuni della Provincia
Tabella con l’età media dei Comuni della Provincia

Dati che fotografano, in maniera allarmante, la situazione lunigianese: ben cinque comuni risultano tra i dieci con l’età media più alta di tutta la Regione e tra questi Zeri ha il dato più elevato con un’età media di 58,4 anni (la media regionale è di 46,7). A ciò si aggiunge il triste primato che si tratta del comune con il maggior decremento degli abitanti rispetto al 2011 (-16%) e una media di diminuzione annua (dato nel quinquennio 2014 – 2019) del 2,04% della popolazione. A fare compagnia a Zeri nella “top ten” regionale dei più anziani ci sono i comuni di Comano (quarto con 54,4 anni), Bagnone (sesto con 53,8), Casola (settimo con 53,7) e Fivizzano (decimo con 53,5). In tutta la Provincia sono solo otto i comuni con un’età media sotto i 50 anni (tra cui i tre di Costa) ma spicca il caso di Podenzana, comune dall’età media più bassa di tutta la Provincia (46,4) ed unico del territorio ad essere, sia pure per pochi decimi, sotto la media regionale. A questo si aggiunge il calo demografico, con nessun comune della Provincia che ha il segno più nel quinquennio 2014-2019. Si sfiora solo la quasi decrescita zero a Casola e Montignoso con un -0,1% di variazione media annua, seguiti poi da Licciana (-0,33%) e Massa (-0,38%). Per quanto riguarda invece i comuni con il calo percentuale maggiore, dopo Zeri si segnalano Comano (-1,5%), Tresana (-1,44%) e Fivizzano (-1,42%).

Il sindaco di Zeri Cristian Petacchi
Il sindaco di Zeri Cristian Petacchi

Tornando al caso di Zeri, e al suo essere il comune “più vecchio” della Regione, il sindaco Cristian Petacchi sottolinea con amarezza come siano “dati che conosciamo bene purtroppo; anzi, ad essi va aggiunto il fatto che il nostro comune risulta essere il più disagiato (si calcola in base alla distanza dai servizi essenziali) della Toscana e ai primi posti in tutta Italia anche in questo ambito”. Insomma, la situazione è grave e in pochi sembrano aver capito i rischi sociali ed economici che questo può comportare. “L’abbandono delle terre, continua Petacchi, è innanzitutto la cessazione della manutenzione e della messa in sicurezza di aree fondamentali per la tenuta ambientale del Paese, mentre la scelta di tagliare servizi ha conseguenze sulla mobilità, sulla qualità della vita e sull’inquinamento”. Per questo ci sarebbe bisogno di un repentino e netto cambio di rotta: “Le iniziative a sostegno dei comuni piccoli e montani, ricorda, teoricamente ci sarebbero anche. Poi se si va ben a guardare sono dei pacchetti vuoti perché non ci sono risorse per renderle davvero operative”. La priorità quindi è quella di investire sulla viabilità, sui servizi “perché altrimenti il territorio muore. Eppure Zeri ha tutto per potersi rilanciare. C’è una natura bellissima, si può sciare e allo stesso tempo si vede il mare in lontananza, e con la macchina bastano 40 minuti per arrivare alle spiagge della riviera ligure e toscana. Oggi c’è anche voglia di riscoprire i piccoli territori, la pandemia, paradossalmente, ci sta dando delle occasioni: le persone hanno voglia di tranquillità, di luoghi sereni e la Lunigiana offre tutto questo, senza dimenticare le possibilità che oggi permette la tecnologia, come ad esempio lo smart working. È un’occasione storica da non perdere, ma tutto questo, per essere davvero credibile e fattibile, deve essere accompagnato da investimenti seri sulla viabilità, sui collegamenti, sui servizi nel territorio”. (Riccardo Sordi)