Covid-19: per i vaccini è una corsa contro il tempo

Giorgetti nomina Tria consulente; il Cts si sente escluso

Una fiala del vaccino per il Covid 19
Una fiala del vaccino per il Covid 19

Come già abbiamo avuto modo di scrivere, è la lotta al Covid-19 il problema sul quale si sta concentrando l’attenzione e l’azione del governo guidato da Mario Draghi. Certo, sullo sfondo appare anche l’altra montagna da scalare – il NextGenerationEu – ma i numeri sul fronte della lotta alla pandemia, che ogni giorno aumentano paure e tensioni nelle popolazioni di tutto il mondo, obbligano i governanti, non solo italiani, a porre il tema della salute fisica al primo posto nella scaletta degli impegni.
Ora, l’aspetto più discusso è la vaccinazione: come reperire i vaccini e come organizzare la campagna per iniettarli in tempi ragionevoli a milioni di italiani. In poche settimane il panorama scientifico è cambiato in modo notevole. Sono aumentati i tipi di vaccino approvati: da Pfizer a Moderna, ad AstraZeneca; ora si sta lavorando sul russo Sputnik V ed è in fase finale di approvazione anche Johnson & Johnson che, essendo monodose, potrebbe dare un aiuto fondamentale alla soluzione dei problemi.
Purtroppo, però, le consegne sono ferme o fortemente tagliate nelle quantità. Su AstraZeneca la notizia è data dal fatto che, nella giornata di lunedì 8, il Consiglio Superiore di Sanità ha espresso “parere favorevole a che il vaccino possa essere somministrato anche ai soggetti di età superiore ai 65 anni”. Una decisione attesa, dovuta al fatto che “le ultime evidenze scientifiche hanno confermato che lo stesso può indurre una protezione significativa anche in soggetti oltre i limiti di età stabiliti in precedenza”.
Restano esclusi i soggetti più vulnerabili a causa di particolari patologie. L’altra notizia sul fronte dei vaccini è quella riguardante la decisione del ministro Giorgetti (Mise) di nominare l’ex ministro dell’Economia Giovanni Tria consulente economico sul dossier vaccini per la parte che riguarda la produzione industriale nazionale e i rapporti con l’Ue. Sono anche stati liberati 200 milioni per interventi di ricerca e riconversione industriale per favorire la creazione del ‘Polo per la vaccinologia e farmaci biologici‘ a livello nazionale. Da tutte queste attività e decisioni sembra essere o sentirsi escluso il Comitato tecnico scientifico (Cts) incaricato di dare indicazioni sulle misure da adottare per contrastare la diffusione del virus. Ad oggi però, dichiara una fonte interna del Comitato ad Agenzia Dire, non conosciamo il piano vaccinale e non siamo stati coinvolti dal neo commissario Figliuolo“.
Il gruppo di esperti sarebbe, perciò, relegato a un ruolo di puro supporto formale alla politica. Si lamenta anche una eccessiva lentezza da parte degli organi politici nel prendere decisioni, tenendo conto del fatto che i dati analizzati dal Comitato, dai quali derivano le indicazioni, fanno riferimento ai contagi “vecchi” di 2-3 settimane.