Sacha Naspini: la contadina Nives, il medico Loriano e la gallina zoppa

Toscano di Grosseto (classe 1976) Sacha Naspini ha fatto il botto nel 2018 con “Le case del malcontento “ travolgente epopea con al centro una comunità di smandrappati cui accadeva di tutto all’insegna di una tragicommedia in cui l’inesauribile verve dell’autore non lasciava scampo attraverso personaggi e situazioni che tanto per semplificare ben si sarebbero potuto trovare nel capolavoro di Ettore Scola “Sporchi brutti e cattivi. Con un linguaggio semplice e diretto sembrava un erede di quel Renato Fucini, quasi totalmente dimenticato, che con il suo “Le veglie di Neri” e altro aveva saputo attizzare positivamente i lettori di cent’anni fa o di quel Francesco Serantini che in anni successivi aveva saputo celebrare con impareggiabile bravura da quel di Faenza la grande tradizione della novellistica italiana.
Naspini pur giovane ha già al suo attivo un bel numero di opere ed oggi si ripresenta con questo “Nives” (Edizioni E/O pagg.144, euro 15) in cui conferma le sue doti. Nives è una contadina oltre la sessantina che resta improvvisamente sola per la morte repentina ed inaspettata del marito nel podere di Poggio Garbello. La solitudine diventa insostenibile e per ovviarvi si inventa la compagnia costante di una chioccia zoppa che trasforma in animale di compagnia facendola vivere a stretto contatto in casa con lei.
Una sera durante una trasmissione televisiva con donna e gallina in tranquilla visione l’animale si blocca in una sorta di paresi da cui non si riesce a trarla. La donna preoccupata si rivolge al veterinario che segue i suoi animali per avere consigli od eventualmente per farlo venire per una visita accurata. Siamo nella tarda serata ed il dottor Loriano Bottai non crede di capire bene cosa gli stiano comunicando anche perchè è l’orario in cui normalmente il suo tasso alcoolico (abituale ed a base prevalentemente, ma non solo, di Fernet) gli impedisce connessioni mentali.
Tra i due la telefonata in un vertiginoso percorso a ritroso li porta a rinvangare la reciproca vita nella quale i loro ruoli si erano spesso intrecciati. Tra bisticci e rivendicazioni, nostalgie e odi accumulati, ben presto vengono tirati in ballo persone ed avvenimenti che direttamente o indirettamente hanno segnato le loro vite (sono più o meno coetanei). Segreti mai disvelati, fatti delittuosi o “sconvenienti”, situazioni inconfessabili si succedono in una sorta di resa dei conti che porta i due a parlare per tutta la notte, mentre la moglie del Bottai, Donatella coetanea e amica d’infanzia, dorme proffondamente. O forse no?
La telefonata assume la valenza di un’esistenza collettiva attraverso uno spazio temporale minimo in un percorso narrativo veloce e spontaneamente naturale anche se dopo forse nulla sarà come prima. E la sorte della gallina Giacomina ? Non è dato sapere di più, leggete, divertitevi e… riflettete. Bravo Sacha.

Ariodante Roberto Petacco