La Santa Casa e il volo degli Angeli da Nazareth a Loreto

10 dicembre. La Madonna di Loreto è patrona dei viaggiatori in aereo e icona protettrice di esuli e migranti

Giambattista Tiepolo, "Trasporto della Santa Casa di Loreto" (1743). Venezia, Gallerie dell'Accademia
Giambattista Tiepolo, “Trasporto della Santa Casa di Loreto” (1743). Venezia, Gallerie dell’Accademia

Sul colle di Loreto svetta uno dei più importanti santuari mariani del mondo, meta continua di pellegrini che pregano dentro tre pareti in mattoni di terracotta, senza soffitto e senza fondamenta. La tradizione narra che la piccola struttura (m. 9,50 x 4) è la casa dove nacque Maria e dove la Sacra Famiglia visse di ritorno dall’Egitto fino al compimento dei 30 anni di Gesù. La roccia dove si ritiene fosse scavata a Nazareth ha le stesse dimensioni.
Il 10 maggio 1291, per sfuggire a invasione maomettana, si tramanda che miracolosamente fu trasportata dagli Angeli sul colle di Tersatto presso Fiume e il 10 dicembre 1294 sparì da qui e fu infine ritrovata là dove ora sorge la Basilica, che con la sua bianca facciata, l’agile cupola e l’elegante campanile disegnato dal Vanvitelli domina la piazza monumentale che ha al centro la splendida Fontana su disegno di Carlo Maderno e Giovanni Fontana. La costruzione iniziò nel 1468 in forme gotiche poi rinascimentali col contributo di bravi architetti e fu terminata a metà del Settecento: il lavoro di tante mani non ha compromesso l’unità stilistica. L’interno del santuario è a croce latina e a tre navate, sotto la cupola (con dipinti sul dogma dell’Immacolata e le litanie lauretane) sta il magnifico rivestimento in marmo disegnato dal Bramante decorato con statue e con quattro porte che portano all’interno della Santa Casa.
Qui risplende la statua della Madonna nera di Loreto incoronata col Bambino in braccio e rivestita da mantello detto dalmatica ricoperto di bande decorative impreziosite da tanti gioielli. La statua più antica del sec. XIV fu trafugata da Napoleone nella sua prima campagna militare in Italia del 1797, fu riportata in sede nel 1801, nel 1921 subì un incendio, la nuova statua in cedro del Libano è quella ora esposta.
Nel 1921 papa Benedetto XV proclamò la Madonna di Loreto patrona universale dei viaggiatori in aereo, patrona delle Marche e dell’Aeronautica italiana. Il 10 dicembre è giorno di vacanza nelle Marche e si celebra la Festa della Venuta con l’accensione di grandi falò in tutte le province, la prima accensione fu nel 1294, la notte della traslazione. Moltissimi pellegrini sani e malati si sono recati a Loreto, nel 1770 vi giunse Mozart e trovò ispirazione per musicare due Litanie Lauretane.
Nel 1922 arrivò anche Umberto di Savoia e nel 1936 Mussolini: era devozione o opportunismo politico? Di sicuro pellegrini invocanti grazia divina sono stati i papi sempre, di recente tutti quelli del secondo Novecento. La Madonna di Loreto è stata dipinta da sommi pittori: Caravaggio Raffaello, Perugino, Tiepolo Guercino, Domenico Fiasella detto il Sarzana, la sua opera è al Museo Diocesano di Genova.
Tante le copie della Sacra Casa, 6 in chiese estere e 14 in Italia, una è a Parma nella chiesa di Santa Teresa del Bambin Gesù. A Calice al Cornoviglio, a Finale Ligure, a Polesine Parmense frazione di Zibello c’è chiesa intitolata a S. Maria di Loreto.

Maria Luisa Simoncelli