Riapre il ponte Zambeccari ma non mancano le polemiche

Dal Comune attacchi alla Procura mentre le minoranze polemizzano con l’amministrazione

Il ponte Zambeccari dopo la riapertura
Il ponte Zambeccari dopo la riapertura

è stata la stessa sindaca, Lucia Baracchini (con la presenza anche del vicesindaco Manuel Buttini e dall’assessore alle Opere pubbliche Gianmarco Corchia), alle 10 di giovedì 24 settembre, a togliere i sigilli apposti dalla Procura di Massa il 23 maggio scorso e riaprire finalmente il ponte Zambeccari. Sia pure una riapertura limitata alla modalità con cui si poteva transitare prima della chiusura ordinata dalla Procura: quindi con i veicoli (dal peso non superiore a 7.5 tonnellate) a senso unico alternato (con un semaforo a scandire il passaggio) e due corsie all’esterno riservate ai pedoni. Mentre restano chiusi, in attesa delle opere di riqualificazione, i due marciapiedi laterali. La prima cittadina ha evitato polemiche sulle tempistiche piuttosto “dilatate” sottolineando che “abbiamo dovuto aspettare quelli che sono i tempi tecnici, nel momento in cui entra in gioco l’occhio attento di chi deve tutelare la salute pubblica. Sappiamo tutti che in Italia ci sono stati due crolli che hanno riguardato due ponti ed inevitabilmente è subentrata l’attenzione particolare su questo. Fortunatamente la controperizia ha confermato i dati della prima analisi e ora mi auguro che su questa struttura possano lavorare i tecnici riportando la situazione alla normalità”. Ha anche messo in luce come l’amministrazione si sia impegnata: “Ancora prima del sequestro abbiamo infatti iniziato ad occuparci delle opere di riqualificazione dei marciapiedi che sono la parte effettivamente in degrado della struttura”. Ma la polemica, in realtà, era già esplosa in precedenza con un comunicato decisamente più piccato da parte dell’amministrazione in cui si evidenziava “con rammarico come esposti e polemiche abbiano rispettivamente causato e fatto tardare una soluzione che era già stata definita e che avrebbe avuto il suo naturale sviluppo – a ponte aperto – sulla base delle indagini tecniche commissionate dal Comune a massimi esperti del settore già prima del sequestro”. Affermazioni a cui hanno risposto compatti con un comunicato i quattro consiglieri di minoranza (Francesco Mazzoni, Elisabetta Sordi, Matteo Bola e Umberto Battaglia): “L’amministrazione comunica che il ponte riapre senza assumersi nessuna responsabilità su questa situazione. Senza dire “scusate”, ma accusando anonimi esposti e inutili polemiche e facendo passerelle in diretta facebook”. Secondo le minoranze “il ponte è stato chiuso a causa dell’incuria e irresponsabilità dell’amministrazione. Oggi il ponte sarà riaperto solo parzialmente perché i marciapiedi sono pericolanti e inagibili, il transito sulla struttura vera e propria è fortemente limitato, segno evidente che la struttura non è ‘a posto’. Una situazione che purtroppo continuerà a causare problemi alla viabilità e all’economia di Pontremoli per molto tempo ancora”. (r.s.)

I lavori per riportare la struttura pienamente a norma

L'assessore ai lavori pubblici di Pontremoli, Gianmarco Corchia
L’assessore ai lavori pubblici di Pontremoli, Gianmarco Corchia

L’impegno dell’amministrazione per rendere il prima possibile il ponte transitabile senza alcun vincolo continua a pieno ritmo. Lo assicura l’assessore ai lavori pubblici, Gianmarco Corchia, che evidenzia come in questi giorni gli operai stiano lavorando per posizionare delle reti in plastica per impedire l’accesso ai marciapiedi e allo stesso tempo sostituire le transenne, che il vento avrebbe potuto far cadere. A brevissimo inoltre, prima della fine della settimana, dovrebbero venire installate anche delle apparecchiature elettroniche per permettere il monitoraggio del ponte, permettendo così di controllare in maniera continua la risposta della struttura al passaggio di veicoli e pedoni. L’assessore assicura pure che si sta cercando, per quanto possibile, di limitare i disagi alla popolazione: “Abbiamo realizzato, per i pedoni, una carreggiata di passaggio più ampia (quella a monte) per permettere il transito delle carrozzine dei disabili e i passeggini dei bambini”. Per quanto concerne l’avvio dei lavori strutturali al ponte la tempistica non è ancora certa, ma “la ditta che ha curato la perizia (la Vega di Lucca) sta ora preparando un piano di lavori per riportare la struttura pienamente a norma. Noi stiamo pressando per velocizzare quanto più possibile ma ci sono tempi tecnici che non si possono ridurre”. Come più volte ricordato ci sono già finanziati, per il ripristino dei marciapiedi, 400 mila euro.

Più discrezione per la riapertura

Il taglio dei sigilli da parte della sindaca Lucia Baracchini, con la riapertura del ponte Zambeccari
Il taglio dei sigilli da parte della sindaca Lucia Baracchini, con la riapertura del ponte Zambeccari

Un pochino di discrezione in più non avrebbe fatto male. Certo era importante far sapere della parziale riapertura del ponte, ma forse l’amministrazione avrebbe fatto meglio a non farlo in “pompa magna” come se si trattasse dell’inaugurazione di una struttura nuova di zecca. Anche perché il ponte viene riaperto ma continua a presentare delle carenze che ne limitano la piena funzionalità. Senza dimenticare, poi, che tutto questo accade dopo che per tanti anni, non solo le opposizioni ma anche singoli cittadini (anche con competenze nel settore) avevano evidenziato le problematiche della struttura. Dall’altro lato non si può non evidenziare una dilatazione dei tempi burocratici davvero esasperante per i cittadini. Quattro mesi di attesa, quando già esisteva una prima perizia che avrebbe permesso di riaprire molto prima. Ed è stata una limitazione che, inevitabilmente, ha danneggiato il tessuto economico della città specie nel periodo estivo.