Preziosi

Domenica 26 luglio – XVII del tempo ordinario
(1Re 3,5.7-12;  Rm 8,28-30;  Mt 13,44-52)

30vangeloIl regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo. Che la vita è preziosa e il tesoro è l’immagine perfetta per indicarne il profilo. Che la vita chiede ricerca appassionata e il nascondimento del tesoro è evocazione perfetta di questa condizione. Che la vita è un campo in cui si semina, in cui si cerca, in cui si trova. Gesù nel Vangelo di oggi continua le parabole per scaldare i nostri cuori attorno al caso serio della vita: la vita stessa. La sua unicità. Il Regno dei Cieli. Una Terra fecondata d’eterno, ma nel tempo: adesso. La vita come la vorrei è paragonabile a un tesoro, dice Gesù. La vita come l’abbiamo preparata io e il Padre dei Cieli per ogni uomo è come un campo che nasconde un tesoro immenso. Apparentemente una distesa di terra baciata dal sole o frustata dai suoi raggi impietosi, accarezzata dalla pioggia di primavera o devastata dalla rabbia dei temporali: un campo. La vita è questa crosta di terra esposta alle scelte del tempo: ma se scavi… Questo mi sembra il primo consiglio appassionato di Gesù: scava. Occorre scavare. Occorre scendere sotto le apparenze di un terreno uguale ad altri terreni, scendere e scavare per trovare il tesoro della vita. Invito costante a non lasciarsi ingannare dalle apparenze, il campo dell’esistere è la protezione dello scrigno che ti cambia la vita. Certo è nascosto il tesoro, questo ti permette di decidere, se cercare o accontentarti di sopravvivere (vivere sopra!) e non comprendere mai la vera essenza della vita. Perché il tesoro è il tutto del campo.
Un uomo lo trova e lo nasconde. In un pugno di parole tutta la bellezza dell’esistere. Trovare il tesoro, sentire i brividi di una vita cambiata e poi nasconderlo di nuovo. Ed essere felici. Se ne va pieno di gioia. Perché si è trovato un motivo per cui impegnare tutta la vita. Vende tutti i suoi averi e compra quel campo.
E’ simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose. Regno dei cieli non è solo il tesoro, non è solo la perla: è il mercante che cerca. Una volta appurato che la vita si dischiude nella sua bellezza quando incontra l’inaudita preziosità di un tesoro, Gesù sottolinea con forza la responsabilità umana di questa ricerca: occorre essere mercanti, cercatori. La felicità non è frutto del caso ma risposta a un cuore che vuole arricchirsi. Il cristianesimo esalta il desiderio di vita buona, risveglia la fame e il desiderio di una vita che non si accontenta. L’uomo non è fatto per la rassegnazione, per accontentarsi del minimo: serve costantemente un sogno grande. don Alessandro Deho’