In attesa del responso definitivo, l’Amministrazione chiede l’immediata riapertura ai pedoni. L’opposizione attacca “c’è voluta la magistratura per fare i controlli”.
La stabilità del ponte Zambeccari non sarebbe a rischio. Questo è quanto emergerebbe dai primi dati rilasciati da parte della ditta Vega di Lucca, che da circa un mese sta operando sulla struttura che collega il centro storico pontremolese alla zona del Verdeno. Questo passaggio fondamentale per la viabilità cittadina lo scorso 27 maggio era stato posto sotto sequestro e di conseguenza chiuso completamente al traffico a seguito di una decisione da parte del Gip del tribunale di Massa che aveva ravvisato nella struttura un “ampio e significativo degrado” tanto da aprire l’ipotesi di reato, in base all’articolo 677 del Codice Penale: “omissioni di lavori in edifici o costruzioni che minacciano rovina”. Oggi la situazione sembrerebbe più tranquilla anche se, come ci rivela la sindaca Lucia Baracchini, al momento la ditta lucchese ha elaborato solo i dati qualitativi relativi alla struttura mentre per quelli quantitativi (se vogliamo, più probanti) bisognerà attendere sino alla fine del mese di giugno. Ma intanto questa rassicurazione ha convinto l’amministrazione a muovere i primi passi e a chiedere alla Procura di Massa (per ora senza ottenere risposte) di permettere la riapertura, almeno ai pedoni, del ponte. Una richiesta che, del resto, si era alzata a gran voce da parte dei commercianti del centro storico ben prima di questa, parziale, risposta positiva da parte dei tecnici della ditta Vega: “Bisogna attrezzarsi per far sì che il ponte diventi transitabile almeno dai pedoni. Creare una striscia centrale in cui possano passare le persone, e magari anche le biciclette, ridando un minimo di collegamento con Verdeno”.
Va all’attacco anche l’opposizione per bocca del segretario comunale Pd Francesco Mazzoni il quale, pur esprimendo soddisfazione per la parziale risposta positiva che trapela da parte dei responsabili del sopralluogo, sottolinea che “la Magistratura ha fatto il suo dovere, i tecnici devono fare il loro e la politica deve fare il suo. Ci troviamo in questa situazione perché il sindaco e l’amministrazione sono stati superficiali e irresponsabili, al punto da costringere la Magistratura a intervenire, sostituendosi alla politica. Forse abbiamo toccato il fondo: la Magistratura deve occuparsi del ponte Zambeccari perché l’Amministrazione non è stata in grado di farlo. Questa è la realtà, il resto sono chiacchiere. A questo punto ci auguriamo che si torni alla normalità il prima possibile. Ogni giorno che passa è un danno economico per la città, per la sua immagine, un disagio enorme per i residenti e per le attività”. Questa vicenda offre intanto il destro per fotografare in maniera plastica la grossa difficoltà in cui versa il centro storico che sta dimostrando, una volta di più, di non essere quel “salotto” di cui tanto si è vagheggiato ma solo un luogo di passaggio e di posteggio per auto. Un centro storico che non si riesce a rendere attraente perché vi si possa andare a piedi, soprattutto nella stagione estiva, per ammirare le bellezze della città. Invece è solo una tappa di passaggio da attraversare con la macchina e un luogo dove fermarsi brevemente per fare le proprie commissioni o per bersi veloci un caffè. Ora che il passaggio con le auto è più complicato ci si rende bene conto di quanto manchi il progetto di una piazza a misura di cittadino e di turista. (r.s.)