
Domenica scorsa, mons. Giovanni Santucci ha presieduto la S. Messa delle 11
Il vescovo diocesano, mons. Giovanni Santucci, ha presieduto la S. Messa delle ore 11, domenica scorsa 7 giugno, nella parrocchia di San Martino vescovo in Albiano Magra. Lo ha fatto per esprimere la sua solidarietà ad un popolo che, oltre alle note vicende epidemiche, sta vivendo un periodo di particolare difficoltà a causa del crollo del ponte. Difficoltà che la chiusura della strada provinciale della Ripa, per il superamento delle quote pluviometriche, sta rendendo sempre più complessa ed impegnativa. Alla celebrazione erano presenti il sindaco di Aulla, Roberto Valettini, ed il vicesindaco Roberto Cipriani.
“Qui siede Giovanni in nome di Dio!”, ha ricordato il parroco don Samuele Agnesini, citando un antico motto, per ribadire come ogni parrocchia della diocesi appartenga al vescovo e sia sottoposta alla sua giurisdizione e cura paterna. La presenza del pastore, ha aggiunto, è segno di una particolare vicinanza alla comunità che la celebrazione eucaristica rende concreta, nella richiesta corale d’intercessione per ottenere sostegno spirituale e materiale, nelle prove che sta attraversando in questo specifico momento storico.
A molti, in questi mesi, il pericolo del contagio avrà richiamato alla mente il tragico colera del 1854, che risparmiò Albiano. Ed è interessante ricordare che fu la devozione popolare, ossia della comunità, a sentire la necessità di attribuire questo evento alla speciale protezione della Madonna, venerata poi sotto il titolo della Salute, istituendo la festa nella seconda domenica di luglio, ancora oggi la più importante del paese. In tempi ancora più recenti, come ricorda la lapide posta dietro l’altar maggiore, accadde un altro fatto assai rilevante, considerata la sorte subita da molte altre comunità della Lunigiana.
Nel 1944, grazie alla mediazione di don Pietro Corsini, che aveva chiesto con forza l’intercessione della Madonna protettrice di Albiano, alla nostra comunità fu evitato lo strazio di un ennesimo eccidio perpetrato dai tedeschi. Ad essi, secondo il vescovo Sismondo di Pontremoli che consacrò l’altare alla Madonna della Salute nel 1954, la Vergine aveva ingentilito il cuore. Una terza data, come ricordava il parroco, andrebbe inserita nell’iscrizione posta dietro l’altare, quella del 2020, quando un’epidemia, sempre che sia finita, causò pochissime vittime ed un ponte crollato con soltanto un ferito. Un vero miracolo, quest’ultimo, viste le interminabili code di veicoli gravanti su quelle strutture, prima che il ritmo frenetico delle nostre vite subisse un repentino ed inaspettato ridimensionamento.
Se alla Chiesa compete la preghiera d’intercessione, gli enti preposti devono provvedere alla soluzione del problema. In questo senso il sindaco, prendendo la parola al termine della celebrazione liturgica per ringraziare dell’invito ricevuto, ha annunciato in anteprima la notizia della nomina di Enrico Rossi, attuale presidente della Regione Toscana, quale commissario per la ricostruzione del ponte. Ci auguriamo davvero che una svolta, finalmente operativa, inizi a sollevare dal disagio quotidiano la nostra popolazione.
R.G.