Azione Cattolica. La scelta religiosa del dopo Concilio

Dal 25 al 27 settembre 1970 si tenne a Roma la prima Assemblea nazionale della “nuova” Azione Cattolica

Vittorio Bachelet (1926 - 1980)
Vittorio Bachelet (1926 – 1980)

Ci sono avvenimenti che segnano in modo indelebile la memoria di chi li ha vissuti: è quanto è accaduto a chi scrive, ritrovatosi ventenne, assieme ad un amico, coinvolto in quella che sarebbe passata alla storia come la prima assemblea nazionale della rinnovata Azione Cattolica, ridisegnata nelle sue strutture e riposizionata dal punto di vista dei principi – scelta religiosa e fine del collateralismo con la DC – sulla spinta del Concilio Vaticano II.
L’assise si svolse dal 25 al 27 settembre 1970 ed era il momento conclusivo di un percorso che nel 1969 si era concretizzato con l’approvazione del nuovo statuto dell’associazione, che veniva organizzata in due Settori giovani e adulti (non più, quindi, i quattro rami: Gioventù Maschile, Gioventù Femminile, Unione Donne, Unione Uomini), più l’Azione Cattolica dei Ragazzi (ACR).
A guidare questi passaggi, che si riveleranno epocali nella storia del laicato italiano, si trovava, Vittorio Bachelet, presidente dal 1964. Sempre cedendo al ricordo personale, sarà con un moto di rimpianto e di orgoglio che, dieci anni dopo, alla notizia della sua uccisione, ci si troverà a pensare alla “fortuna” di aver potuto vivere in prima persona un avvenimento che aveva proprio Bachelet come protagonista.
Del profondo cambiamento impresso all’Azione Cattolica si hanno ripetuti riscontri nell’archivio storico del nostro settimanale, a partire dalla metà del 1969 e poi per tutto l’anno successivo, riguardo all’approvazione e successiva entrata in vigore del nuovo statuto, fino allo svolgimento dell’assemblea a Roma. Dopo l’approvazione del nuovo statuto da parte di Paolo VI, con lettera del 10 ottobre 1969 all’assistente generale, mons. Franco Costa, prendono il via ile procedure con le quali vengono rinnovate le strutture parrocchiali e diocesane, con l’elezione dalla base – una delle novità – dei rappresentanti, che devono ricevere l’approvazione della gerarchia.
Frequenti sono i richiami che appaiono sul Corriere Apuano per invitare tutte le sezioni parrocchiali ad assolvere gli impegni richiesti.
Nel numero del 27 giugno 1970 si rende conto dell’assemblea diocesana del 21 giugno, dalla quale è uscito eletto il nuovo Consiglio diocesano; i nomi compariranno nel numero del 10 ottobre, con l’approvazione del vescovo diocesano, mons. Giuseppe Fenocchio. Due gli articoli sull’Assemblea nazionale. Uno, di presentazione, sul numero del 26 settembre, che pone in rilievo “il profondo rinnovamento che ha caratterizzato quest’ultimo periodo di vita” dell’associazione. L’altro, sul numero del 3 ottobre, che titola “L’Azione Cattolica rinnovata inizia un triennio storico e importantissimo”.
È chiaro l’entusiasmo suscitato dalla partecipazione diretta all’evento, rinforzato anche dal discorso del presidente Bachelet, che invita a svolgere “un’opera di apostolato con forte umiltà” e alla “coerenza di vita da parte del cristiano”. Concetti ripresi anche dal papa Paolo VI nel discorso ai partecipanti, con l’auspicio di giungere a stabilire “un rapporto di leale collaborazione con sacerdoti e vescovi”. (a.r.)