
La manifestazione con la quale è stato festeggiato l’8° anno del gemellaggio tra Argigliano e Cerignano nel nome del Beato Angelo Paoli è iniziata con la celebrazione della Messa da parte del vescovo emerito Eugenio Binini, accolto dal parroco don Claudio e dal diacono Giorgio, nella chiesa parrocchiale di Cerignano, dedicata a San Venanzio, vescovo di Luni.
Partendo dalla dedica della chiesa, il vescovo Binini ha fatto una dotta riflessione storica ricordando che nella prima metà del VI secolo la Lunigiana è stata animata da tre grandi personaggi: San Venerio, San Gregorio Magno Papa e San Venanzio, che, in amicizia e in corrispondenza con il papa Gregorio, aveva da lui sovvenzioni finanziarie per i pellegrini e per i bisognosi, con la raccomandazione di intervenire per sanare la corruzione diffusa anche tra gli ecclesiastici e per fare un’opera di riscatto della schiavitù ancora praticata anche tra i cristiani nel territorio di Lunigiana.
A questi personaggi mons. Binini ha accostato il Beato Angelo Paoli come testimone della carità disinteressata sull’esempio di Gesù, che vede riconosciuto il suo atto di generosità taumaturgica da un solo lebbroso e per di più straniero. Hanno portato il saluto ai numerosi devoti presenti Francesco Jacomelli, Gianpiero Berti, Clementina Ballabio per l’amministrazione di Casola in Lunigiana e Francesca Nobili per il Comune di Fivizzano.
All’esterno della chiesa è stata esposta la mostra itinerante che narra le tappe principali della vita del Beato e, in particolare, la sua permanenza presso il convento di Cerignano, insieme con il fratello, all’inizio della seconda metà del XVII secolo. La comunità dei fedeli si è poi trasferita al convento, divenuto ora una prestigiosa struttura per avvenimenti religiosi e laici, dove è stato servito un ricevimento preparato dai parrocchiani e dai volontari di Cerignano.
Corrado Leoni