
Domenica 14 luglio nella chiesa prepositurale dei SS. Jacopo e Antonio. Come avviene dal 1652, il neosindaco Giannetti ha consegnato il cero, in segno di gratitudine per tutto il bene ricevuto dalla comunità

“La festa riunisce la comunità nella gioia, che trova espressione e bellezza nelle varie manifestazioni che l’accompagnano. È stato così, domenica 14 luglio, prima della Messa delle 11, quando gli sbandieratori hanno entusiasmato i numerosi presenti con le loro spettacolari esibizioni nel rullare dei tamburini e negli squilli delle trombe”: con queste parole mons. Giovanni Santucci, vescovo della nostra diocesi, ha dato inizio, nella chiesa prepositurale SS. Jacopo e Antonio di Fivizzano (santuario dal 1945), alla celebrazione della S. Messa in onore della Beata Vergine dell’Adorazione, patrona del capoluogo e del Vicariato dei Comuni di Fivizzano e di Casola.
Ha voluto, però, rimarcare che tutto questo certamente affascina e rallegra, ma rimane circoscritto ad un momento, alla sola esteriorità e che, se il senso profondo della festa non viene colto, personalizzato ed interiorizzato, l’essere cristiani non ne trae alcun beneficio.
Può aver voluto dire, questa riflessione, che nel gesto adorante di Maria verso il Bambino (“Quem genuit adoravit”), che si ammira nell’icona, dobbiamo cogliere l’invito ad adorare e a ricercare Gesù come faro per la vita di ognuno di noi?
Poi la liturgia della Messa, concelebrata dal Vescovo con i sacerdoti e i diaconi dell’Unità Pastorale di Fivizzano e resa ancor più solenne dai canti del coro parrocchiale.

Ci sono stati anche due momenti di interruzione, per consentire il rispetto di una antica tradizione e per la consegna di un dono particolare al vescovo e alla chiesa. Il neosindaco Gian Luigi Giannetti, secondo quanto avvenuto nel lontano 1652 per decisione del Commissario e degli amministratori del tempo, e avviene ogni anno, ha fatto dono di un grande cero votivo alla chiesa per ringraziare il Signore del bene ricevuto e per rivolgere la preghiera di preservare il Comune dalle tragedie causate da eventi naturali e dai terremoti.
Prima della benedizione finale, poi, l’assessore Francesca Nobili, accompagnata dal sindaco, ha consegnato al Vescovo l’essenza creata per Fivizzano dal naso Anna Rosa Ferrari di Modena, dal nome “Rosa Mater”, già presentata nel Museo degli Agostiniani il 5 maggio scorso, giorno del miracolo della guarigione della Caugliana. È un profumo che può diventare simbolo dell’identità fivizzanese, evocando la regina dei fiori, la Valle delle rose, il Rosaro, oltre a rappresentare “una assoluta sorpresa sensoriale, una carezza per i sensi”. Fivizzano potrà trarne vantaggi economici grazie ad un “turismo esperienziale fatto di percorsi olfattivi legati al territorio, alle sue storie e leggende, ma soprattutto al suo ambiente”. Chi sentirà il profumo “Rosa Mater”, in sostanza, sarà portato ad identificarlo con Fivizzano, ovunque si trovi.
Al termine della Messa don Bernardo ha ringraziato mons. Santucci per aver voluto essere presente e guidare la celebrazione della Messa e tutti coloro che hanno contribuito alla buona riuscita della festa della Madonna dell’Adorazione (nome da preferire sempre a “Madonna di Reggio”, ha suggerito il Vescovo), che il mattino di domenica ha avuto momenti toccanti nell’accoglienza del Vescovo da parte del Gruppo storico e nella benedizione del palio per la squadra vincente della disfida, dipinto quest’anno dall’artista Roberta Barani.
Andreino Fabiani