Giù il sipario al Teatro Quartieri di Bagnone

Si è conclusa la stagione teatrale 2018-2019: “spettacoli di alto livello che aggregano la comunità”

18Teatro_Quartieri_BagnoneIl teatro, dal greco thèatron, spettacolo, raggruppa diverse discipline che si concretizzano nell’esecuzione di un evento dal vivo. Come qualsiasi altra forma artistica e culturale anche il teatro si è alquanto evoluto, nel passare del tempo, continuando ad affascinare, in primis, gli appassionati in forza di quella relazione che si instaura fra attori e spettatori.
“Anche nella stagione 2018 – 2019 – dice il sindaco Carletto Marconi – grazie alla proficua collaborazione con la Fondazione Toscana Spettacolo, siamo riusciti, come Amministrazione, ad offrire spettacoli di alto livello alla collettività bagnonese, e non solo, nella consapevolezza del valore del teatro: volano di cultura in quanto utilizza la parola nelle sue varianti come gestualità, canto, danza, vocalità… confermandosi ponte di aggregazione sociale”.
Sul palco del Quartieri si sono alternate rappresentazioni varie che hanno affascinato un pubblico numeroso ed eterogeneo, attento e sempre più esigente. Il sipario si è aperto, nello scorso mese di dicembre, con “Ti racconto Don Giovanni”, ensemble di archi e fiati dell’Ort. Uno spettacolo a cavallo fra la musica classica e il teatro; tra approccio serio e dissacrante.
A seguire “Vieni su Marte”, uno zibaldone di una umanità desiderosa di novità con la voglia di fuggire altrove per evadere dai problemi e dallo stress della quotidianità. La comicità ha toccato il vertice con “The Bestof”, recital esilarante per una serata speciale.

La facciata del teatro "Quartieri" a Bagnone
La facciata del teatro “Quartieri” a Bagnone

Quindi, tratto da Miguel de Cervantes, “Ultimo Chisciotte”, in cui Sancio abbraccia i valori di Don Chisciotte come un discepolo che ha imparato ed amato le lezioni di vita del proprio maestro fino a farle sue. “Tropicana” ha regalato leggerezza come l’omonima canzone che ha scalato le classifiche dell’Estate 1983, regalando sogni sotto le stelle e in riva al mare. Intensa l’interpretazione di Gianluigi Tosto nell’Iliade. Sullo sfondo delle battaglie raccontate da Omero, la voce dell’attore, accompagnata dal suono arcaico ed evocativo di alcuni , semplici strumenti, alla maniera dell’aedo, ha sottolineato i grandi sentimenti dei protagonisti del poema epico indimenticabile. Le loro virtù e le loro debolezze; le loro passioni e le loro sofferenze che, ancora oggi, dopo migliaia di anni, toccano le corde intime di tutti noi. La traduzione utilizzata, quella di Vincenzo Monti che, rispolverata dalla patina scolastica, si è rivelata la più evocativa e la più adatta a lasciare emergere l’andamento lirico e musicale dell’opera, senza nulla togliere alla concretezza ed allo spessore emotivo dei sentimenti espressi.
La fortunata stagione si è conclusa nella serata di domenica 24 marzo con “Che Amarezza” di Antonello Fassari, protagonista di un viaggio personalissimo attraverso il sentimento dell’amarezza. Dal mito di Sisifo, forse primo esemplare maschio di amara condizione umana, fino alla nuova, moderna nomenclatura delle attuali divinità dell’Olimpo: le multinazionali. Opere apprezzate, siglate da ripetuti applausi, da silenzi, quasi religiosi, e personali riflessioni capaci di arricchire interiormente lo spettatore attento. Calato il sipario, attendiamo la stagione che verrà!

Ivana Fornesi