
Il messaggio di fine anno 2018 del presidente della Repubblica

“Sentirsi ‘comunità’ significa condividere valori, prospettive, diritti e doveri… Significa responsabilità, perché ciascuno di noi è, in misura più o meno grande, protagonista del futuro del nostro Paese… Vuol dire essere consapevoli degli elementi che ci uniscono e nel battersi, come è giusto, per le proprie idee rifiutare l’astio, l’insulto, l’intolleranza, che creano ostilità e timore”: così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio di fine anno.
Nei circa 15 minuti di discorso, Mattarella ha ricordato che “la sicurezza è condizione di un’esistenza serena” ma la sicurezza parte “da un ambiente in cui tutti si sentano rispettati e rispettino le regole del vivere comune… La vera sicurezza si realizza, con efficacia, preservando e garantendo i valori positivi della convivenza”.
Mattarella ha chiesto alla politica di guardare all’Italia “che ricuce” e che “dà fiducia” così come fanno “le realtà del Terzo Settore, del No profit, che rappresentano una rete preziosa di solidarietà”: “Si tratta di realtà che hanno ben chiara la pari dignità di ogni persona – ha spiegato il presidente – e che meritano maggiore sostegno da parte delle istituzioni, anche perché, sovente, suppliscono a lacune o a ritardi dello Stato”. “Molte sono le questioni che dobbiamo risolvere. La mancanza di lavoro che si mantiene a livelli intollerabili. L’alto debito pubblico che… pone una pesante ipoteca sul futuro dei giovani. La capacità competitiva del nostro sistema produttivo che si è ridotta, pur con risultati significativi di imprese e di settori avanzati. Le carenze e il deterioramento di infrastrutture. Le ferite del nostro territorio”.
Di fronte a queste sfide indicate dal capo dello Stato, “dobbiamo aver fiducia in un cammino positivo… soltanto il lavoro tenace, coerente, lungimirante produce risultati concreti”. “La grande compressione dell’esame parlamentare e la mancanza di un opportuno confronto con i corpi sociali richiedono adesso un’attenta verifica dei contenuti del provvedimento”.
Così Mattarella nel passaggio inerente la legge di bilancio: “Mi auguro – vivamente – che il Parlamento, il Governo, i gruppi politici trovino il modo di discutere costruttivamente su quanto avvenuto; e assicurino per il futuro condizioni adeguate di esame e di confronto”. Quindi un richiamo all’Europa, ricordando le votazioni per il rinnovo del Parlamento europeo, “la istituzione che rappresenta nell’Unione i popoli europei, a quarant’anni dalla sua prima elezione diretta… Mi auguro – ha ribadito Mattarella – che la campagna elettorale si svolga con serenità e sia l’occasione di un serio confronto sul futuro dell’Europa”.
Infine, “un augurio, caloroso, a Papa Francesco” e un ringraziamento “per il suo magistero volto costantemente a promuovere la pace, la coesione sociale, il dialogo”.