
Lettera aperta sul disagio legato al cambio dei sacerdoti nella zona di Aulla
Le parrocchie di Aulla, Pallerone e Filanda sono da oltre 10 anni legate da progettualità condivisa per la pastorale dei bambini, dei ragazzi e dei giovani; non in modo occasionale, ma durante tutto l’anno: catechismo, attività estive come il grest e i campi scuola per tutte le fasce d’età, pastorale per le famiglie, ecc. con il coordinamento oratoriale dell’Anspi nazionale. Scambio e aiuto reciproco caratterizzano le iniziative che beneficiano, per la riuscita, della collaborazione dei sacerdoti, dei laici, degli animatori e dei catechisti.
Partecipazione e preoccupazione per la vita della comunità ecclesiale
Questa lettera esprime, in forme che rivelano amore, partecipazione e preoccupazione per la vita della comunità ecclesiale, il disagio che nasce, non solo nelle zone in essa citate, per l’avvicendamento dei sacerdoti posti a guida delle parrocchie. La pubblichiamo, pensando in tal modo di interpretare correttamente anche il pensiero di chi ce l’ha inviata, non per sollevare polveroni o far nascere “scandali”, ma per favorire lo sviluppo di una riflessione sulla carta già avviata da tempo e che, però, fatica a tradursi in linee operative che tutti riconoscono di non facile tracciamento, ma non per questo possono essere rinviate all’infinito. Da un sereno confronto sulle difficoltà che caratterizzano questo momento della Chiesa può derivare quella condivisione che è indispensabile per confermare nel loro impegno le persone che già contribuiscono al buon andamento delle attività parrocchiali e a volte faticano a trovare un senso nelle scelte che coinvolgono le loro comunità.
Sconcerto e perplessità emergono tra i parrocchiani per i continui cambiamenti dei sacerdoti che coordinano le attività e la pastorale: negli ultimi dieci anni ben tre sacerdoti – don Andrea Forni, don Samuele Agnesini e don Maurizio Manganelli – si sono succeduti nella così detta “unità pastorale” di Aulla-Filanda-Pallerone, nata proprio per dare forza e significatività ai piani progetti delle singole parrocchie. Ogni cambiamento ha destabilizzato e compromesso l’impegno dei laici e l’organizzazione delle iniziative; queste ultime sono poi riprese, ma con fatica e con la perdita per strada di giovani e adulti.
Ora, addirittura, due gli spostamenti ravvicinati: don Giovanni Perini nel novembre 2017 ha lasciato Aulla per andare a Caniparola e il 25 novembre prossimo don Maurizio Manganelli, responsabile della Pastorale giovanile diocesana e della Pastorale giovanile della zona Aulla-Pallerone, lascia Aulla per andare nelle parrocchie di Gragnana e Castelpoggio.
La stessa sorte è toccata alle zone di Soliera, Rometta, Ceserano, S. Terenzo… che, dallo spostamento di don Graziano Galeotti in poi, hanno visto un’alternanza destabilizzante di sacerdoti – tra gli altri don Samuele Agnesini, don Francesco Del Freo, don Emanuele Borserini – che si sono prodigati per dare significatività alla collaborazione delle piccole frazioni per le celebrazioni, la catechesi dei bambini e dei ragazzi, la condivisione dei percorsi; un impegno indebolito ripetutamente dai loro spostamenti in altre parrocchie.
Un segno del Signore che mette alla prova sempre le stesse zone, quando altre non vedono cambiamenti da decenni? Nonostante il dopo-alluvione lento e faticoso che ha interessato soprattutto i territori aullesi? E nonostante l’impegno e la perseveranza di laici che non si sono persi d’animo di fronte allo spopolamento e all’inarrestabile invecchiamento degli abitanti dei piccoli centri del fivizzanese? Domande che interrogano le famiglie, gli animatori, i catechisti, i giovani.
Tante belle parole vengono spese dagli “addetti” della diocesi riguardo le “unità pastorali” che, organizzando il territorio per aree e aggregando le parrocchie, garantirebbero la gestione della pastorale!!! Forse si parla di iniziative sulla carta, per far fronte esclusivamente ad un’emergenza numerica e cioè la mancanza dei sacerdoti!
Là dove le unità pastorali sono nate, con impegno lungimirante e con l’intento di unire le forze per costruire un progetto di evangelizzazione per tutte le fasce di età dei bambini, dei ragazzi e degli adulti, le stesse sono state poco a poco destabilizzate dai continui cambiamenti dei sacerdoti che le coordinavano e dall’indifferenza delle diverse realtà locali, istituzioni, associazioni, che non hanno saputo cogliere in queste iniziative le reali opportunità di crescita nella fede e valorizzazione del contesto sociale a cui miravano. Tante belle parole!
(s.p.)