
Nel febbraio di trent’anni fa mons. Giovanni Battista Re firmava il decreto di unificazione. A settembre si svolse poi un importante Convegno Pastorale. In totale i vescovi sono stati 21.

II 1987 e il 1988 furono due anni di sofferenza per la diocesi di Pontremoli, prima appena sfiorata dalla riduzione del numero delle diocesi italiane, poi, nel mese di febbraio 1988, “centrata” a sua volta da un decreto della Congregazione per i Vescovi che “in vista del maggior bene delle anime” stabiliva che “la diocesi di Massa e la diocesi di Pontremoli” andassero a formare “un’unica entità” con la denominazione “diocesi di Massa Carrara-Pontremoli”.
In questa sede non si vuole riportare in evidenza tutto quello che tale provvedimento significò soprattutto per le comunità di fedeli della diocesi che andava a scomparire come entità autonoma: a distanza di 30 anni, per evitare il rischio di cadere nella retorica, questo potrebbe essere argomento di una accurata ricerca storica. Qui, tramite una semplice consultazione degli archivi del Corriere Apuano, si vogliono solo richiamare alla memoria i primi passi della neonata “dioecesis Massensis-Apuana”.

La notizia delle mutate condizioni giuridiche fu data dal nostro settimanale nel n° 9 del 27 febbraio in prima pagina con la lettera del Vescovo, mons. Bruno Tommasi, “Continua il pellegrinaggio della fede” e la versione integrale del “Decreto sulla piena unione delle diocesi di Massa e Pontremoli” firmato dal segretario della Congregazione, mons. Giovanni Battista Re.
Nel numero del 5 marzo, è pubblicato un editoriale di Giulio Armanini: “Ora serve guardare al futuro”, nel quale il direttore analizza la situazione religiosa e civile della Lunigiana. Interessante il richiamo a un passaggio della citata lettera di mons. Tommasi ai “sacerdoti e fedeli”, con il quale si dà atto al Vescovo di aver colpito nel segno affermando che “la Lunigiana, al pari di ogni altra regione, non si preserva dal degrado e non si sviluppa con la sola presenza della Sede Vescovile”.
La settimana successiva, nel n° 11, un articolo di apertura non firmato: “Ci attende un nuovo viaggio di fede” spiega che “si sta delineando la struttura della nuova Diocesi”. Per il territorio lunigianese, prima diviso tra le due diocesi ed ora unito nella nuova, si dovrebbe andare verso una zona pastorale “con un suo Vicario Generale, con un suo Consiglio Pastorale con suoi uffici propri”, con “suoi rappresentanti nel Consiglio Pastorale Diocesano”.

Analogamente si dovrebbe procedere per la Garfagnana. Si dà anche notizia della designazione di “un gruppo di sei sacerdoti per diocesi più i due vicari generali, che dovranno affrontare i problemi che la nuova situazione impone”. Queste indicazioni trovano di fatto conferma nella seduta congiunta del 28 aprile dei due Consigli Presbiterali che dovranno passare la mano al nuovo e unico organismo che uscirà dalle elezioni fissate per il 10 maggio.
L’articolo compare, taglio basso di prima pagina, nel n° 19 del 7 maggio. A fianco, l’annuncio della prima iniziativa pastorale della diocesi di Massa Carrara-Pontremoli: il Convegno diocesano dei Catechisti su “Comunione e Missione”, fissato per l’8 maggio. Il “primato” è conteso da un altro evento ecclesiale: a pagina due, infatti, un articolo di Giuditta Bertoli con box di Pier Paolo Triani rende conto del Convegno diocesano “Giovani” di Azione Cattolica: “Vi darò un cuore nuovo”, celebrato il 23, 24 e 25 aprile. Tra l’altro, si scrive: “Parecchi giovani della diocesi (pochi purtroppo dalla Lunigiana) hanno accolto l’invito e hanno aderito a questa iniziativa”.
Del Convegno dei Catechisti darà conto, in prima pagina, un articolo di Ivana Fornesi nel n° 21 del 21 maggio. Appena sotto, la prima convocazione, giovedì 26 maggio, del nuovo Consiglio Presbiterale. Il dettaglio della sua composizione è reso noto nel numero successivo.
Ma il primo evento che sancisce la novità della fusione è il Convegno Pastorale diocesano del 9, 10 e 11 settembre all’Istituto Sacro Cuore ai Ronchi: “Il futuro della parrocchia: evangelizzazione e catechesi degli adulti”. L’Apuano lo “lancia” nel n° 34 del 3 settembre con un articolo in prima pagina, titolato con lo slogan del convegno stesso, di don Giovanni Barbieri, che ne sottolinea “il carattere di novità assoluta in quanto è il primo Convegno Pastorale dopo l’unificazione”.
La settimana successiva è don Alberto Silvani, Vicario Generale, a scrivere “A proposito di Convegno…”. Al termine di una analisi rivolta soprattutto alla Lunigiana, invita a prendere atto “che la nostra Chiesa locale è più ampia della Lunigiana”.
Del Convegno, darà ampio resoconto la firma storica “d.p.”, don Pietro Tarantola, sul numero 36 del 17 settembre: “Un buon avvio per la nuova diocesi”, scrivendo di “un numero veramente impressionante” di partecipanti e riferendo delle tre relazioni previste secondo programma. Di assestamenti legati alla “novità” si parla anche nell’Assemblea diocesana di AC: “un nuovo Consiglio diocesano costituito da due Consigli zonali, Massa e Lunigiana)” derivanti dalle due diocesi fuse.
Quindi, il 20 ottobre, il Consiglio Presbiterale ratifica quanto preannunciato nei mesi precedenti in riferimento alla struttura della nuova diocesi. Secondo una triste consuetudine, nessun intervento da parte di sacerdoti o laici appare sul settimanale: una mancanza che può essere letta come forma di serena ubbidienza o anche, con un po’ di cattiveria, di amore per il pettegolezzo piuttosto che per il confronto aperto!
Antonio Ricci