“Una fabbrica per pensare”: iniziate le conversazioni al Biscottificio Piemonte di Carrara

41doglianiCon la serata di venerdì 19 ottobre scorso, sono iniziate al Biscottificio Piemonte a Carrara, le 4 conversazioni organizzate da “Phrenhouse”, nell’ambito del progetto “Una fabbrica per pensare”, un ciclo di incontri con vari esperti del sapere contemporaneo che si interrogano su come avere “occhi nuovi” per comprendere le dinamiche del mondo di oggi.
Di fronte ad una platea attenta e partecipe è intervenuto Massimiliano Castellani, co-direttore di “Agorà”, la pagina culturale del quotidiano cattolico “Avvenire”, in un incontro dal titolo “Comunico quindi penso?”.
Margherita Dogliani, titolare assieme ai fratelli Franco e Bernardo dello storico stabilimento dolciario che opera dal 1948, ha salutato gli intervenuti con una citazione della filosofa-mistica francese Simone Weil, quando scrive che vicino ad ogni officina dovrebbe trovarsi una università operaia, proprio a spiegare il concetto di una fabbrica che pensa.
La serata è stata introdotta da Chiara Mariotti, che ha illustrato come il nuovo soggetto formativo, chiamato “Phrenhouse”, voglia rispondere al bisogno di interrogarsi sul presente, evitando di rimanere spettatori passivi di una realtà incomprensibile. In questo senso, il nome del progetto racchiude la parola greca “phren”, che contiene i termini del pensiero, della sapienza e dell’intelletto, mentre la “house” (la casa) vuole indicare l’esigenza di fermarsi per creare percorsi di riflessione e di approfondimento aperti a tutti.
La conversazione con Castellani è stata svolta da don Alessandro Biancalani, in un dialogo fatto di riflessioni, testimonianze ed esperienze intorno al modo di comunicare del nostro tempo, tra carta stampata, televisione e social network, ma alla ricerca dell’autenticità di un racconto. Numerosi gli aspetti trattati nell’ambito di quella che è conosciuta come “la società dell’informazione”, nella quale tutti siamo immersi, dove tutto è messaggio, e quindi risulta anche doveroso attrezzarsi degli strumenti giusti per non rimanere disorientati. Negli ultimi venti anni, infatti, il progresso dei mezzi della comunicazione sociale è stato particolarmente veloce creando tante opportunità, ma anche alcune situazioni più problematiche: la difficoltà ad interfacciarsi con le nuove generazioni, la crisi dell’editoria, il proliferare delle “fake news”, un giornalismo che spesso ha lasciato lo spazio alla propaganda e alla diffamazione.
L’attenzione, invece, cui deve tendere un buon professionista dell’informazione, secondo Castellani, è per il racconto autentico delle piccole storie delle persone, che vanno a comporre la grande storia con la “s” maiuscola.
Il programma delle conversazioni “Una fabbrica per pensare” al Biscottificio Piemonte proseguono il 9 novembre alle ore 21.00 con l’incontro dal titolo “Quale pensiero dietro l’economia oggi?”, dove sarà presente l’economista Carlo Benetti.

(df)