Viaggio virtuale in rete tra Musei di Statue Stele

Firmato a Làconi (OR) un importante progetto che coinvolge anche il Museo del Piagnaro di Pontremoli. Mentre sta per partire, a Pontevecchio, un lavoro di ricerca che potrebbe svelare l’enigma delle Stele.   

Alcune statue stele lunigianesi
Alcune statue stele lunigianesi

Una rete che attraversa l’Italia per un racconto unitario della preistoria attraverso menhir, dolmen, incisioni rupestri. È nata ufficialmente la Rete nazionale dei Musei di Statue Stele con la firma, sabato 23 giugno, della convenzione siglata nel Museo della Statuaria Preistorica in Sardegna a Làconi, provincia di Oristano, che vanta quasi cinquanta menhir nelle proprie sale. Un percorso avviato in Sardegna nel 2017, dopo un incontro tra Carlo Delfino, editore di moltissime guide archeologiche di quella regione e l’onorevole Cosimo Ferri, si è poi sviluppato a Pontremoli, è stato ratificato a Firenze in occasione del TourismA e ufficializzato nell’ultimo incontro di Làconi. A rappresentare il Museo pontremolese, capofila del progetto, al momento della firma era presente il direttore Angelo Ghiretti, che ha letto un messaggio del sindaco Lucia Baracchini che non ha potuto presenziare alla giornata ma ha manifestato la sua soddisfazione per questa iniziativa.

Il Castello del Piagnaro
Il Castello del Piagnaro di Pontremoli dal 1975 ospita il Museo delle Statue Stele Lunigianesi. Nel luglio 2015 è stato inaugurato il nuovo allestimento del Museo, progettato dall’arch. Canali di Parma

Ma che cosa prevede questa rete? Come primo passo la realizzazione di un portale unico che riunirà tutti i vari siti storici delle stele e menhir: cliccando sui vari loghi si verrà direttamente portati sulle pagine dei rispettivi Musei. Un modo per viaggiare, sia pure solo sulla virtualità di internet, da un museo all’altro. Ma si tratterà solo del primo passo di un percorso che prevede anche l’istituzione di impegni, iniziative, date, manifestazioni che terranno come filo conduttore proprio le statue stele e che ha l’ambizione, per il futuro, di creare un collegamento scientifico culturale tra le città accomunate dalla presenza di testimonianze megalitiche riconducibili all’Età del Rame, guardando anche oltre i confini della Penisola. “Questa firma – sottolinea Ghiretti – costituisce un punto di partenza per una collaborazione sempre più fattiva, aggiornata e produttiva tra musei che possiedono un patrimonio di stele – menhir in esposizione, musei che da ora potranno dialogare in tempo reale e reciprocamente implementare notevolmente la propria visibilità. Con questa rete – afferma – si potrà fare ‘fronte comune’ pubblicizzando e stimolando la visita nei Musei dei componenti della rete. E poi, ma direi per noi studiosi soprattutto, si può pensare ad un confronto scientifico puntuale e continuo per conoscere le novità e lo stato della ricerca nel nostro campo”.

Il direttore Ghiretti con il sindaco di Laconi, Anna Paola Zaccheddu, mentre si sta siglando l’accordo
Il direttore Ghiretti con il sindaco di Laconi, Anna Paola Zaccheddu, mentre si sta siglando l’accordo

Un dialogo quanto mai importante perché, nonostante i continui progressi nella ricerca archeologica, ancora gli studiosi stanno cercando la risposta che sveli fino in fondo la natura di queste opere dell’uomo così suggestive. A conferma della magia e del mistero che ancora avvolgono queste statue emerse dalla penombra di enigmi millenari. A questo proposito, Ghiretti racconta di un progetto di ricerca che il Museo porterà avanti assieme al Museo Archeologico “Ubaldo Formentini” della Spezia e che verrà avviato nel prossimo anno. Si tratta dell’analisi del sito di Pontevecchio: “È possibile, infatti, che si trovino segni dei riti cerimoniali che vi venivano svolti e che questo possa contribuire a sciogliere l’enigma delle stele”, una ricerca che potrà partire grazie al contributo di 15mila euro finanziati dal Parco delle Apuane. “Perché i Musei non si devono fossilizzare ma devono essere delle strutture vitali, pronte a dare nuove risposte agli enigmi che ci arrivano dal passato”. (r.s.)