Il nodo di freddo di metà maggio

20meteoIl nodo di freddo non è un fatto anomalo né tanto meno straordinario è il calo termico che si sta manifestando da domenica sera e che ha coinvolto le giornate di lunedì 14 e martedì 15 maggio. Già gli antichi avevano notato le ‘marce indietro’ della stagione primaverile, appunto i cosiddetti nodi del freddo.
Uno di essi cade proprio a metà maggio e il mese in corso ha inteso rispettare la tradizione. Il brusco riassestarsi delle temperature si è avvertito ancora di più causa l’eccessiva loro scalata in senso inverso nella prima decade di maggio.
Sia chiaro, tempo bello, diversamente da aprile, in maggio non se ne è ancora visto: tutta la prima metà è trascorsa senza che sia stato possibile riportare la ‘S’ di sereno / poco nuvoloso nella casella dello stato del cielo sul registro delle osservazioni. Le temperature, però, a parte l’1e il 2, hanno oscillato ben superiori alla norma nei valori minimi e, in maniera più contenuta, oltre i canoni climatici pure nei valori massimi.
20meteo_tabella L’inversione di tendenza, quindi, non desta alcuna meraviglia, e neppure le spolverate di neve che sono tornate a imbiancare gli alti crinali dell’Appennino.
Le precipitazioni, dal 28 aprile riprese a cadenza quasi quotidiana, non essendo dovute al transito di attive e generose perturbazioni atlantiche, bensì a instabilità più locale o a gocce fredde in quota o a passaggi frontali o, ancora, accompagnate da correnti che hanno lasciato in parziale ombra le regioni occidentali come la Lunigiana, non si sono distinte per la loro abbondanza. Caratteristica tutta primaverile, del resto, è l’insistenza delle pioggerelle e, sul finire della stagione, il ripetersi talora estenuante dei temporali pomeridiani per giorni e giorni.
E i temporali, anche grandinigeni, hanno scorrazzato in molte regioni d’Italia, compresa la Toscana, ma qui si sono sfogati poco. In definitiva, nelle nostre contrade apuane, dopo tanto penare, da inizio mese sono caduti giusto quei 50/60 mm – e non più di 90/100 dove i rovesci sono stati appena più intensi – a suon di piccole dosi giornaliere, in omaggio ad un ben collaudato british style.

a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni