
La rievocazione commossa dell’importanza della presenza della beata Itala Mela nella vita spirituale della Spezia da parte di mons. Luigi Ernesto Paletti, vescovo della Diocesi, nel corso della messa solenne di domenica scorsa in Duomo, è stata la conclusione più naturale e sentita delle manifestazioni che per tre giorni hanno coinvolto il capoluogo ligure nella celebrazione della memoria della mistica spezzina, nella prima rievocazione della sua elevazione agli altari.
Sono stati tre giorni intensi nei quali i tanti fedeli giunti dalle zone più diverse hanno voluto rievocare i momenti più sentiti di una devozione che sta trovando spazi sempre più ampi non solo in terra ligure e che ha permesso di rievocare i significati più profondi della missione della Mela per promuovere la Trinità, questo mistero della fede cristiana di cui ognuno è portatore spontaneo, spesso inconsapevole, per questo da stimolare costantemente per avvertirne la presenza intima.
Un messaggio complesso, specie per una società sempre più avvezza a fermarsi al tangibile e che fatica a riflettere sui significati più veri della nostra fede, quelli recuperabili solo con un rapporto costante con la spiritualità soprattutto attraverso la preghiera e l’azione. Commovente la fiaccolata di venerdì sera dove nel gioco delle luci e delle ombre che aleggiava sui volti dei presenti si avvertiva tutta la partecipazione ad un evento dai significati non solo commemorativi, ma di intensa condivisione spirituale.
Concreta e partecipata la giornata di sabato, ricorrenza della memoria, celebrata interamente nella cripta della cattedrale di Cristo Re, all’interno della quale è collocata la tomba di Itala Mela, e che ha trovato il suo momento più alto nella celebrazione ufficiale tenuta la sera da mons. Galantini che non ha voluto solo ricordare l’importanza dell’evento, ma ha rimarcato il valore di una presenza di così alto spessore in una realtà e in un tempo in cui la testimonianza della santità si fa sempre più impellente per indurci a ritrovare la giusta strada della condivisione e della solidarietà.
È stato certo il momento più alto della ricorrenza che ora diventa un appuntamento ineludibile per la vita cristiana della nostra terra che ha potuto godere dell’azione e delle opera della Beata Itala Mela e deve farne un punto di riferimento spontaneo per la propria crescita morale. (lb)