Gioco d’azzardo. Vittime della speranza di vincite facili

“Mettiamoci in gioco”: la campagna promossa da numerose realtà ecclesiali

20azzardoVittime della speranza di vincite facili con il gioco d’azzardo: quando si percepisce la difficoltà di migliorare le proprie condizioni di vita, si perde la speranza di poter investire su se stessi puntando su un buon livello di istruzione, perché apre a migliori opportunità o su un lavoro che nel tempo potrà offrire una carriera.
Invece ogni tanto appare la notizia che c’è qualcuno baciato dalla fortuna, che ha vinto molti soldi grattando una scheda, scegliendo una scatola, spingendo ripetutamente un pulsante. Ha vinto! Così il mondo delle scommesse si costruisce uno scenario attraente soprattutto per le persone con minori prospettive. Si scopre che sono le fasce della popolazione più fragili a essere le più esposte al rischio del gioco d’azzardo e a correre il rischio di diventare “ludopatici” – malati da gioco.
Il giro di affari sul gioco di azzardo è in continua crescita in Italia. La spesa annuale pro capite per le scommesse ha raggiunto nel 2017 – secondo l’Associazione per lo studio del gioco d’azzardo – circa 1 697 €, potrebbe essere uno stipendio. Nel giro di dieci anni si è passati dal “consumo” di 24,7 miliardi del 2007 ai 102 miliardi del 2017 con una quota crescente delle scommesse online, quelle fatte con gli smartphone.
Il pericolo maggiore – come segnala il Libro bianco Media e Minori – lo corrono i giovani tra i 15 e i 24 anni. La maggioranza hanno bassi livelli di istruzione e proviene dai ceti sociali più bassi.
Ma il dato che allarma di più è che il 39% degli adolescenti ha scommesso soldi online. Certo è vietato ai minori, come dicono nelle pubblicità, ma poi chi controlla?
Le occasioni per scommettere sono moltissime: dalle ricevitorie ai video poker dentro i bar, dalle sale giochi che compaiono come funghi – guarda caso soprattutto nelle periferie – alle varie app che consentono di continuare a giocare sul proprio dispositivo.
D’altronde l’Italia è un campo fertile. Anche se non sembra, le scommesse sono indicatori della forte insicurezza che viviamo. Chi non crede in se stesso, chi non ha fiducia nelle sue possibilità e non è sostenuto dal contesto sociale in cui si trova, pensa che l’opportunità di cambiare vita possa essere affidata solamente al caso. La percezione dell’idea di un lento declino nel nostro Paese fa il resto.
I pericoli però sono molti. La Campagna “Mettiamoci in gioco” promossa da numerose realtà – tra cui le Acli, l’Azione Cattolica, il Gruppo Abele – avverte che “in misura proporzionale alla crescita del settore sono aumentati i costi sanitari, sociali, relazionali e legali del gioco d’azzardo: in mancanza di rilevazioni e ricerche epidemiologiche precise le ‘vittime’ dirette del gioco d’azzardo – i giocatori patologici o ad alto rischio di dipendenza – sono stimati in circa un milione” – come si legge sul sito dedicato: www.mettiamociingioco.it.