
Sabato 5 maggio era presente, come relatore ufficiale, il vicepresidente della Camera Ettore Rosato

I giorni dal 3 al 6 maggio, a Fivizzano, sono stati dedicati al ricordo con l’iniziativa la “Settimana della memoria” e rivolti, prevalentemente, ai giovani studenti dei vari ordini di scuola, in particolare delle Medie e delle Superiori. Il loro incontro con la storia, con i fatti che hanno insanguinato molti paesi (Mommio, Vinca, San Terenzo Monti: oltre 400 le vittime civili) del Comune negli ultimi anni della Seconda Guerra Mondiale, in particolare nell’estate del 1944, è stato un incontro vitale, apportatore di valori positivi alla loro coscienza e formativo della loro personalità. L’insegnamento più nobile che possono aver maturato è stato, certamente, quello che è bene “superare la mentalità che scava solchi fra i popoli e quello di unire all’amore della terra, che li ha visti nascere, l’amore, la stima, il rispetto per le persone di altre opinioni o di altre patrie”.

Durante la visita a quei luoghi, nell’ascoltare il racconto di Francesco Leonardi o le testimonianze dei superstiti, ormai pochissimi, degli eccidi, i loro volti lasciavano trasparire una profonda emozione e la consapevolezza del male e della sofferenza che può provocare la malvagità degli uomini, in preda all’intolleranza, all’odio razziale, al desiderio di dominio. Li ha palesemente emozionati e colpiti anche la visione del film-documentario “Il nome del padre” dei registi Daniele Ceccarini e Paola Settimini, che racconta la storia di Udo Surer, figlio di un SS presente a Vinca e San Terenzo Monti, durante le stragi dell’agosto del 1944. Surer è stato presente sia alla proiezione di giovedì 3 mattina, riservata alle scuole, sia a quella serale in una affollata sala consigliare.

Le persone si sono commosse allo scorrere delle immagini, che ricostruivano, attraverso il racconto dei testimoni e degli storici, i tragici avvenimenti di quei mesi di sangue e, soprattutto, alle parole dello stesso Surer, che hanno ripensato il suo travaglio interiore culminato nell’assunzione di un nuovo cognome al posto di quello paterno, macchiato dal convinto e mai rinnegato passato nazista. Al termine “Bella ciao” suonata col sassofono da Surer, ora avvocato, ma un tempo aspirante musicista e il saluto del sindaco Paolo Grassi. Sabato 5 è stato riservato alla voce dei rappresentanti delle Istituzioni. Sono intervenuti, oltre al sindaco, il prefetto Enrico Ricci e l’oratore ufficiale Ettore Rosato, vicepresidente della Camera dei Deputati, introdotti dall’esibizione, conclusa con l’inno d’Italia, degli alunni della Scuola musicale dell’Istituto Comprensivo “ A. Moratti”. L’on. Rosato, che era accompagnato dai parlamentari Martina Nardi e Massimo Caleo, nel ricordo dei mali causati dalle guerre, quelle passate, ma anche quelle, numerose, in atto, ha richiamato i giovani all’impegno quotidiano e determinato a salvaguardia dei valori della pace. I Giorni della memoria sono terminati con la commemorazione, domenica 6, dell’eccidio di Mommio. (A.F.)