
In pellegrinaggio a Roma dai luoghi di origine del padre
Un folto gruppo di devoti del Beato Angelo Paoli, dopo la festa celebrata il 20 gennaio a Pieve San Lorenzo, si è messo in viaggio per Roma per prender parte ad un importante evento organizzato dalla parrocchia dei Ss. Silvestro e Martino ai Monti.
A promuovere l’iniziativa sono stati il Comitato Beato Angelo Paoli di Argigliano, animato dal suo presidente Gianpiero Berti, e la Venerabile Confraternita della Misericordia di Fivizzano, guidata dal Vicepriore Francesco Jacomelli.
Hanno partecipato don Bernardo Marovelli e il diacono Giorgio. La celebrazione si è svolta nella basilica di Viale Monte Oppio, gremita di devoti del Beato. L’urna nella quale, di recente, sono stati ricomposti i suoi resti, posta ai piedi del presbiterio, è stata benedetta e scoperta per mostrare il suo splendore durante la cerimonia presieduta dal vescovo ausiliare di Roma addetto alle opere di assistenza, mons. Augusto Paolo Lojudice. La ricomposizione è opera di una famosa ditta napoletana che ha anche ricostruito la maschera di cera del volto. Nell’urna sono state poste tutte le reliquie; originali sono anche le scarpe e il crocifisso.
La S. Messa solenne, animata dal coro parrocchiale, è stata concelebrata dal Vescovo con i molti presbiteri presenti, con l’assistenza di diaconi e confratelli carmelitani. Il celebrante ha pronunciato un’omelia caratterizzata dalla sobrietà perché il messaggio che viene dal Beato è impegnativo: essere al servizio di chi ci sta vicino senza né “se” né “ma”, nella condivisione del quotidiano per renderlo degno d’esser vissuto: “colpiti nei nostri limiti anche da chi ogni notte dorme davanti alla porta della basilica”. Oltre ai numerosi fedeli, confratelli carmelitani e associazioni religiose, erano presenti padre Giovanni Grosso, provinciale dell’ordine e già postulatore per la causa di beatificazione, e padre Lucio Maria Zappatore, ideatore di numerosi opuscoli, dell’inno al Beato e del sacro itinerario mensile “sulle orme del Beato”.
Terminata la funzione, si è formato il corteo preceduto da un’associazione di figuranti in costume; ai lati un nutrito gruppo di Templari con torce accese; a seguire i soci della Venerabile Confraternita della Misericordia vestiti con cappa, buffa, cordone, rosario e cappello a portare la croce e i lampioni al suono ritmato delle campane. Il Vescovo e il clero precedevano l’urna illuminata e portata a spalle dai devoti; quindi la folla dei fedeli a ricordare e a commemorare l’attenzione e la devozione suscitata a suo tempo dalla morte di padre Angelo. Raggiunta la piazza antistante la Basilica di Santa Maria Maggiore, il corteo ha fatto ritorno a San Martino ai Monti, dove l’urna è stata esposta a fianco della sagrestia, vicino alla stanza-museo degli oggetti appartenuti al Beato.
La processione ha riproposto quanto avvenne alla morte del Beato, così come è riportato dal carmelitano Pier Tommaso Cacciari, biografo del Servo di Dio p. Angiolo Paoli, nel libro stampato a Roma nel 1756: “Quindi fu ordinata la funebre processione, stando sempre accanto del cataletto la Guardia Svizzera e tanto popolo che si accalcava. Eranvi tra questi molte Principesse e Principi e Dame e Cavalieri, che ambirono ritrovarsi a questa processione… Uscì dalla chiesa di S. Martino ai Monti e s’incamminò per la gran piazza di S. Maria Maggiore”. Tante erano, infatti, le persone che lo volevano vedere e che chiedevano la sua intercessione da indurre il Papa Clemente XI a permettere una processione che desse la possibilità a tutti di salutare per l’ultima volta “Frate carità”, il “Padre dei poveri”.
Per le notizie su vita, opere e iniziative in onore del B. Angelo Paoli si può consultare il sito: www.angelopaoli.org.
Corrado Leoni