
La decisione di Donald Trump di spostare l’ambasciata americana in Israele da Tel Aviv a Gerusalemme ha colto tutti di sorpresa. Significa riconoscere Gerusalemme, la città santa per ebrei, cristiani e musulmani, come capitale dello stato d’Israele. La motivazione di una decisione che appare incomprensibile sta nel fatto che era una promessa fatta in campagna elettorale ai generosi finanziatori ebrei e alle chiese evangeliche. Ma il Medio Oriente non aveva certo bisogno di nuove provocazioni, visto l’unica parvenza di tranquillità in quel territorio era proprio nella zona israelo-palestinese.
Un intervento fuori luogo, quindi, di cui non c’era proprio bisogno e che rischia di ricompattare il mondo islamico nella protesta antiamericana, e probabilmente anche contro l’Occidente.
La tristezza nasce dal fatto che Trump – il quale sembra prendere decisioni senza tenere in alcun conto le possibili conseguenze negative che da esse potrebbe derivare – si richiama alle promesse elettorali. Si sa che in campagna elettorale se ne dicono di tutti i colori pur di accalappiare qualche voto.
Se tener fede alle promesse elettorali significa fare scelte di quel tipo – ritirarsi dal trattato di Parigi sulla lotta ai cambiamenti climatici o erigere muri o rimandare al proprio Paese due milioni di immigrati – è meglio non mantenerle.
Anche dalle nostre parti è iniziata la campagna elettorale e già si comincia a intravedere l’orizzonte delle promesse. È ancora indefinito il programma del Pd, anche se ha annunciato 80 euro alle famiglie con figli, il servizio civile, interventi sul mondo del lavoro, attenzione alla pensione dei giovani, mentre è chiara l’intenzione del M5S sul reddito di cittadinanza e sulla revisione della legge Fornero.
Più dettagliato è il programma del centrodestra: portare le pensioni minime a 1.000 euro, rendere gratuite le spese veterinarie, la cura dei denti agli anziani, la flat tax, una tassa unica per tutti al 15%…. Di per sé si tratta di proposte in parte condivisibili. Spesso però sono indefiniti e nebulosi i mezzi per reperire i denari necessari per coprire tali spese.
A nessuno si può impedire di sognare, ma in un Paese già in precario equilibrio quale è l’Italia di oggi c’è da sperare che non tutte quelle promesse elettorali vengano mantenute!
Giovanni Barbieri