
Ormai rassegnati a chiudere un’annata delle meno piovose a memoria d’uomo, non abbiamo forse creduto davvero, lì per lì, alle analisi modellistiche che da alcuni giorni insistevano nel proporre scenari da diluvio per le province di confine tra Liguria, Toscana ed Emilia; il tutto preceduto da temporanea fase nevosa e, laddove il freddo fosse rimasto intrappolato, pure il vetroghiaccio prima del disgelo definitivo, s’intende con il proprio corredo di piene e inondazioni.
Le cose sono andate esattamente così e persino peggio delle più pessimistiche previsioni. Alcune zone ne hanno patito maggiormente le conseguenze, mentre altre, pur sferzate da acqua dirotta e vento impetuoso, se la sono – è il caso di dirlo – “sfangata” meglio.
Del lungo ponte festivo, quindi, si è salvato solo sabato 9, illuminato dal sole, ma reso pungente dall’aria fredda e secca recata da un intermezzo veloce con vento tra maestro e tramontana. Il 6, cielo già coperto e tempo d’attesa; pioviggine e poi pioggia pomeriggio e sera del 7, mentre la festa dell’Immacolata è iniziata e proseguita con la pioggia e il vento di libeccio.
Si è detto del calo termico del 9, protrattosi nella gelida e sempre più umida domenica 10; avviatosi con la neve (3 cm a Pontremoli in due fasi, dalle 6 alle 7:30 e dalle 10:30 alle 12 con la fioccata più bella), l’attivo sistema frontale recava poi un esorbitante quantitativo di pioggia dal mezzodì di domenica a tutto lunedì 11 per esaurirsi la notte di martedì 12.
La crescente arditezza della precipitazione faceva infuriare fiumi e torrenti pomeriggio e sera dell’11, giunti ai livelli di guardia intorno alle ore 2 della notte del 12.
L’altalena termica riproponeva un rialzo all’arrivo delle più miti correnti marine. Al termine dell’evento, i pluviometri avevano raccolto, in 36 ore, la pioggia che si dovrebbe avere in un mese o due.
Da rilevare il record (quasi secolare) di giorno più piovoso, per i mesi di dicembre, stabilito a Pontremoli: ben 203,8 mm caduti lunedì 11, quantitativo che, con i 50,4 mm di domenica e i 10,0 di martedì, ha fatto chiudere il passaggio perturbato con un accumulo totale di 264,2 mm! Il precedente primato di giorno più piovoso per l’ultimo mese dell’anno risaliva al 19 dicembre 1945 con 156,6 mm. Il record, quindi, è stato ampiamente superato. Anche allora, dopo un anno alquanto asciutto, le piogge si presero una rivincita durante l’ultimo mese del calendario.
Previsioni valide dal 15 al 19 dicembre
Dopo la fase burrascosa ormai alle spalle, la circolazione generale dell’atmosfera resta dominata da una bassa pressione sull’Europa Centro-Occidentale che invia ancora sistemi nuvolosi verso le nostre regioni. Tuttavia, nei prossimi giorni, si noterà una direzione più diretta delle correnti da Nord verso Sud, quindi è lecito attendersi un progressivo miglioramento delle condizioni atmosferiche e un generale calo delle temperature.
Intanto, venerdì 15, insisterà ancora un cielo nuvoloso o molto nuvoloso con piogge anche a carattere di rovescio e qualche fiocco di neve in montagna. Venti moderati con rinforzi fra Sud e SW. Temperature minime attorno ai 6-8°C e massime sui 10-13°C. Mare molto mosso.
Fra sabato 16 e domenica 17, arriverà l’aria fredda che, dopo una iniziale, breve fase instabile sabato con qualche rovescio nevoso appenninico, porterà ampi rasserenamenti grazie ad un deciso rinforzo dei venti di tramontana. Temperature in sensibile calo e penetrante, pungente effetto vento; domenica mattina gelate sia sui rilievi che a valle, asciutte e senza brina.
Pur fra le diverse soluzioni proposte dai modelli matematici, pare più probabile una fase di tempo stabile e soleggiato della durata di qualche giorno, sicuramente per lunedì 18 e martedì 19, e forse fino a Natale. Notti rigide con gelate e brinate, ma temperature relativamente miti durante il giorno.
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a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni