La viabilità medievale in Lunigiana dai Liguri ai Malaspina

A Pontremoli l’analisi dell’archeologo Bottazzi per l’Unite. Nella Tavola Peuntingeriana i nomi di alcune località del nostro territorio, da Luni a San Leonardo fino alla misteriosa Boron. La viabilità romana, quella longobarda e medievale.

47peutingerianaL’archeologia medievale dà contributi basilari alla cultura materiale, fu avviata dal 1970 dall’archeologo Riccardo Francovich e dal geologo Tiziano Mannoni, rileva il territorio “normale”. Scoperta recente è la frequentazione antica della sella del Valoria con scavi diretti da Angelo Ghiretti nel punto di più facile attraversamento appenninico nord e di più breve distanza tra val padana e mare; la linea Parma-Luni è collegamento tra Europa e Italia per un fattore geografico dopo la fondazione romana delle colonie di Parma (183) e Luni (177 a.C.) a breve distanza.
Sul Valoria puntano val Ceno,Taro e Baganza, terre dei Liguri Apuani che, caso unico nella storia romana, non furono piegati, deportati nel Beneventano in 40mila, lasciano vuoto il territorio dove prima erano di sbarramento tra Tirreno e val padana. Sono detti “popolo mendace”, nel senso di autoctoni, aborigeni, senza un fondatore, robusti, ben determinati, con donne adatte alle fatiche. La Tavola romana Peuntingeriana (nella foto un particolare) ricopiata dai monaci nel XII-XIII sec. è un lungo nastro con descrizione pittorica delle vie militari, una mappa da Spagna a Mesopotamia. Per la Lunigiana segna Luni, San Leonardo ad tabernas frigidas, Veliate e Boron, che Bottazzi fa slittare e interpreta Tavarone.
I Veleiati sono tribù ligure sconfitta nel 155, a Veleia si conserva la Tabula Alimentaria del 112 d.C. del tempo di Traiano, è in bronzo, unico superstite di tanti oggetti in ferro e bronzo nel tempo alienati. Parla di Luni, dice dei Liguri Veleiati e loro tradizioni, dà conto degli insediamenti, è documento unico. Vengono gli insediamenti monastici coi Longobardi e coi Franchi con affermazione di grandi famiglie, nell’Appennino settentrionale quella di Oberto che nel 945 si distingue nel ramo di Adalberto da cui i Pellavicino e i Massa-Corsica e il ramo degli Este e Malaspina, molti intrecci verranno con famiglie di altre terre italiane ed europee.
La Tabula Veliate segna pagi passati poi a pertinenza di diocesi con pievi. In alto Taro si legge “pago lucense” di Lucca dove arrivano lucchesi per transumanza e terre, da Bobbio fino a Grossetto sono le vie naturali di transumanza; Paolo Diacono scrive che Liutprando fa costruire il “monastero di Berceto in cima all’Alpe di Bardone” sulla via Francigena. Altra strada romana sale da Aulla a Linari (abbazia obertenga), Lagastrello, val Enza per Parma, Brescia; si tratta di carrozzabili e sentieri con scambio tra carri e muli secondo il modellato del territorio.
La strada del Cirone, detta Lombarda, è una direttrice che scavalca Pontremoli, più alta, tocca Filattiera, Venelia, e ad Aulla dà due opzioni: per i Carpinelli – Garfagnana e per Magra – Luni. Dopo i Liguri i Longobardi si insediano in Lunigiana, praticano la via Fiorenzuola – Tolla – Gravago – Borgo Taro. Un testimone di nome Immone nel 620 dice che 35 anni prima sotto Autari il confine tra bizantini e longobardi era a Gotra.
Al Valoria fino al 700 passano cavalieri longobardi per conquistare Lucca e i ducati di Spoleto e Benevento. In Lunigiana interna il centro medievale prima di Pontremoli è Sorano, sito complesso. Il C14 dice che prima di S. Caprasio c’è Monte Castello su una strada che porta a Filattiera, è sito di attraversamento goto-bizantino. Enrico Giannicchedda ha scritto “Attraversamenti sul dorso goto-bizantino”. Preziosa è la lapide ora a S. Giorgio. Bottazzi auspica che si scriva una storia sintetica della Lunigiana, terra divisa sotto molti poteri, segno della sua importanza e contesa da tutti per la sua viabilità. Mannoni fu attento ai luoghi: sarebbe opportuno un ecomuseo a lui intitolato con raccolta di quanto è reperibile per dare identità a un territorio, dalle strutture materiali a tradizioni, feste, giochi, colture e culture, anche le ricette. Importante per definire i confini relativi a Luni- Sorano- Pontremoli – Parma- Reggio è il V Capitolare di Quierzy sur Oise emesso dall’imperatore carolingio Carlo il Calvo nell’877 che stabiliva i limiti entro cui muoversi di un reggente in assenza del re, in pratica garantiva l’eredità e i confini dei feudi maggiori.

Maria Luisa Simoncelli