Una Giornata per sostenere le necessità del Seminario

Si celebra l’8 dicembre nel segno tracciato da mons. Giuseppe Bertazzoni; fondò l’Opera diocesana delle vocazioni ecclesiastiche, antesignana dei CDV. Oggi i parroci celebrano la Giornata del Seminario in base alle necessità pastorali

27_ordinazione_Forni1Come mai l’8 dicembre, solennità dell’Immacolata Concezione, è la giornata diocesana del Seminario e quindi della preghiera per le vocazioni nelle parrocchie? È una domanda lecita, che ci si pone guardando le nostre tradizioni locali e la pastorale degli anni passati. Probabilmente tutto ha inizio grazie al Vescovo della diocesi di Massa e Carrara (nel 1939 sarà denominata “diocesi di Apuania”) mons. Giuseppe Bertazzoni (1865-1933), che fu Vescovo di quella diocesi dal 1917, durante la Grande Guerra, fino alla morte, nel 1933.
Molto amato dal popolo e dal clero, mons. Bertazzoni, emiliano originario di Guastalla, si prodigò moltissimo per la cura delle vocazioni sacerdotali, probabilmente per i suoi trascorsi come vice-rettore e quindi rettore del Seminario di Guastalla in provincia di Reggio Emilia. In tempi turbolenti, sia per la guerra e per il periodo post-bellico, sia per i problemi politici sopraggiunti con l’avvento del fascismo, sia anche per le calamità naturali come il terremoto del 1920 – che attraversò la Lunigiana fino alla Garfagnana mietendo un migliaio di vittime – e l’epidemia spagnola, che falcidiò il mondo tra il 1918 e il 1920, le vocazioni scarseggiavano e uno dei problemi più urgenti era la mancanza di clero nella diocesi.
Proprio come oggi, la mancanza di sacerdoti era un assillo per il Vescovo che ne ravvisava le cause in parte tra i fedeli, che non sempre apprezzavano i preti, in parte nella responsabilità dei sacri ministri stessi, che non sempre facevano amare il sacerdozio e, in parte, nella malizia dei tempi correnti quando a tutt’altro si pensava tranne che a servire il Signore (cf. Don Angelo Ricci, Mons. Giuseppe Bertazzoni. Vescovo di Massa Carrara dal 1917 al 1933. Un apostolo dell’Azione Cattolica e delle Vocazioni Ecclesiastiche, Roma 1968, p.127). Maturò così in lui l’idea di fondare l’Opera diocesana delle vocazioni ecclesiastiche, antesignana dei nostri Centri Diocesani Vocazioni (CDV), della cui costituzione il Vescovo diede notizia nel Bollettino diocesano del novembre 1922, pubblicandone il regolamento.
Emerge dal documento che l’Opera fu posta sotto la protezione dell’Immacolata, Regina degli Apostoli, e di san Francesco d’Assisi, Patrono della diocesi. In essa, che doveva sorgere nelle parrocchie come sezioni per tutto il territorio, ci si doveva impegnare particolarmente su alcuni aspetti: pregare per il fine dell’Opera e recitare tre Ave Maria con l’invocazione Regina Apostolorum; parlare col dovuto rispetto del sacerdozio; diffondere la buona stampa sulla bontà e dignità del sacerdozio cattolico; celebrare in tutte le parrocchie ogni anno una giornata per le vocazioni sacerdotali (e qui forse nasce la tradizione dell’8 dicembre); nominare in tutte le parrocchie zelatrici e zelatori per la raccolta delle offerte.
Molti zelanti sacerdoti s’impegnarono nella diffusione dell’Opera che, in pratica, è continuata fino ad oggi. La presenza, infatti, delle zelatrici è una costante della diocesi che si realizza ed evidenzia in alcuni momenti pubblici specifici dell’anno come la festa di san Carlo Borromeo (1538-1584), patrono del nostro Seminario insieme a sant’Ambrogio di Milano (337-397). Nel nostro tempo la Giornata del Seminario è lasciata alla libertà dei parroci in base alle loro necessità pastorali ed a volte spostata in altra data rispetto all’8 dicembre. È tradizione che tutte le donazioni della Giornata vengano devolute al Seminario. Infatti, le necessità anche economiche rimangono sempre cospicue, sia per la scuola sia per tutte le esigenze quotidiane cui occorre far fronte, anche con le offerte raccolte dai fedeli.
Questo mio è anche un invito a non dimenticare un’opera, quella delle vocazioni, che oltre alla preghiera necessita anche di consistenti mezzi di sostentamento. Auspichiamo che la protezione dell’Immacolata continui sempre a suscitare in tanti giovani il desiderio di seguire il Signore Gesù più da vicino, consapevoli di quello che diceva il Vescovo Bertazzoni ai seminaristi: “Ricordatelo sempre: è la bontà dell’animo che soprattutto conta e che deve avere la prevalenza sulle forme esteriori” (ibid., p.132).

Don Giovanni Poggiali ViceRettore del Seminario diocesano