Lettera al Vescovo: “Come figli smarriti che si rivolgono al padre”

Laici e laiche scrivono al Vescovo sui fatti diffusi dalla stampa sul caso don Morini

36Vescovo_SantucciLa lettera che pubblichiamo è stata inviata alle redazioni dei due settimanali dopo essere stata consegnata al vescovo Giovanni. Nel messaggio che la accompagna, Carlo Delmonte scrive che è stata condivisa “insieme a un gruppo di laiche e laici impegnati in diversi modi nella pastorale” con lo spirito di “testimoniare al Vescovo e alla comunità il nostro desiderio di non rimanere indifferenti di fronte alle difficoltà che questa Chiesa sta vivendo; la disponibilità piena a collaborare, Vescovo, laici, sacerdoti e religiosi a ricucire gli strappi che i fatti diffusi sulla stampa e sui media in questi giorni hanno creato nel tessuto della comunità cristiana”.

“Eccellenza Reverendissima, come laici e laiche impegnati in varie attività pastorali in questa nostra diocesi di Massa Carrara – Pontremoli sentiamo la viva esigenza di rivolgerci a lei, Vescovo Giovanni, come dei figli, smarriti, si rivolgono ad un padre ed in questo momento un padre in difficoltà. L’amore che ci lega alla nostra diocesi non ci lascia indifferenti di fronte alle notizie che i Media stanno divulgando. La consapevolezza che la nostra Chiesa stia affrontando il suo passato e valutando le sue responsabilità ci addolora ma, nello stesso tempo, ci sentiamo chiamati a farci un serio esame di coscienza. Dobbiamo comprendere come è potuto succedere tutto questo. Quali sono le divisioni che hanno permesso al maligno di avanzare creando sempre più vittime dell’indifferenza e dell’isolamento. Pertanto auspichiamo che tutte le comunità alle quali apparteniamo si sentano in qualche modo coinvolte. Il rischio di perdere dei punti di riferimento è grande. Abbiamo la sensazione, resa concreta dai numerosi confronti che abbiamo nel mondo del nostro impegno civile, che alla gravità della situazione non sia seguita una doverosa presa di posizione, in modo particolare nei confronti delle persone che hanno sofferto e soffrono tutt’ora, lasciando aperte delle ferite che, nel tempo, non si sono rimarginate. A queste persone va il nostro pensiero, la nostra vicinanza e la nostra preghiera perché il Signore, eterno nella Sua Misericordia, possa far sorgere, nel cuore di tutti noi, uno spirito di unità fraterna soprattutto in questi momenti in cui la notte sembra avanzata e l’aurora tarda ad arrivare. La nostra preoccupazione è rivolta anche ai nostri pastori che, giornalmente, si spendono per gli ultimi di questa nostra diocesi. Ci uniamo al loro sgomento nel vedere gettare una ombra sulle loro opere di carità ma, nello stesso tempo, abbiamo la certezza che la loro rettitudine sia una piena e vera testimonianza dell’amore che Dio ha per il suo popolo. Per questo ci impegniamo a pregare per loro affinché lo scoraggiamento non porti ad ulteriori mali e divisioni. Alla nostra preghiera vogliamo unire anche uno spirito di collaborazione con lei, Eccellenza, affinché possiamo intraprendere nella Verità e nella Carità un cammino per ricostruire una comunità viva e vivace, capace di leggere la sua storia alla luce del Vangelo di Cristo in piena sintonia con i pastori che il Signore ci dona. Per questo contiamo, con questa nostra lettera, di coinvolgere il più possibile tutti i cristiani affinché ciascuno di noi si assuma le proprie responsabilità nel cercare di ricostruire questa Gerusalemme dei nostri tempi. Siamo consapevoli delle difficoltà che si possono vivere ma abbiamo la netta certezza che oggi lo Spirito ci offre la possibilità di uscire tutti insieme da questi problemi, in un cammino di fiducia tra noi laici e laiche e voi sacerdoti in modo che “noi” Chiesa riusciamo a risorgere. Auspichiamo che la festività di San Francesco serva a riconvocare la comunità tutta in modo che ancora una volta il Santo ponga le sue mani all’opera per “ricostruire la sua Chiesa”. A Maria Vergine Santa ci rivolgiamo perché madre addolorata più di noi di questa situazione. Ella conosce le nostre intenzioni e saprà giudicare se sono degne di essere portate a Nostro Signore Gesù Cristo in modo che si illumini il nostro cuore si rinsaldi la fede e possa fiorire la carità. Uniti nella Fede e nella preghiera, quali figlie e figli che a lei si affidano la salutiamo in Cristo”.

Massa, 1 ottobre 2017

Firmato: Lucia Della Tommasina (Parrocchia della Visitazione, Monte); Sara Vatteroni (Madonna del Cavatore, Bonascola); Giuditta Bertoli (Parrocchia di Vignola, Pontremoli); Paola Amorfini (San Colombano, Pontremoli); Laura Zaccagna (Santuario Maria Ausiliatrice, Quercioli); Desiree Babbini (Cuore Immacolato di Maria SS, Fossone); Barbara Pucci (Natività di Maria SS, Nazzano); Chiara Pieroni (Corpus Domini, Villette); Lisa Balloni (San Francesco, Cattedrale); Simonetta Puccetti (San Pietro e San Francesco, Massa); Nicoletta Menchelli (Cuore Immacolato di Maria SS, Fossone); Michela Masetti (SS Annunziata, Bassagrande); Martina Iardella (SS Annunziata, Bassagrande); Stefania Piccinini (Corpus Domini, Villette ); Carlo Delmonte (San Giovanni Battista, Fossola); Alessandro Conti (Cuore Immacolato di Maria SS, Fossone); Michael Musetti (Maria SS. Madre della Chiesa, Casone); Marco Matteoli (San Francesco, Carrara); Stefano Montali diacono (Parrocchia della Visitazione, Monte); Umberto Magrini (Cuore Immacolato di Maria SS, Fossone); PierAntonio Furfori diacono (Parrocchia della Visitazione, Monte); Enzo Pucciarelli (Cuore Immacolato di Maria SS, Fossone); Francesco Massa (Corpus Domini, Villette); Lorenzo Balderi (Santissima Annunziata, Bassagrande); Nicolò Buscaino (Santissima Annunziata, Bassagrande).