
Giovedì 27 luglio la comunità ha rinnovato il voto alla Madre di Gesù
La preparazione alla festa della Madonna Addolorata, detta anche “del terremoto”, è iniziata con il triduo celebrato nelle sere del 21, 24 e 25 luglio a Dorbola-Volpino, al Ponte di sotto e a Migliarina. Il 26, giorno di vigilia, esposizione del Santissimo Sacramento e confessioni nella parrocchiale di Santa Maria.
Giovedì 27, festa della Madonna Addolorata, la S. Messa delle ore 11 è stata celebrata dal parroco, mons. Antonio Costantino Pietrocola; hanno concelebrato il can. Pietro Giglio ed altri confratelli, presenti anche diaconi e chierichetti. Il Coro “San Giorgio” ha eseguito la “Missa Cerviana” sotto la direzione del maestro Pierfrancesco Carnesecca, il quale ha diretto anche la figlia Caterina nel canto del Salmo e del toccante brano “La Vergine degli Angeli”.
Dopo la proclamazione del Vangelo, il sindaco Annalisa Folloni, affiancata da altri membri dell’Amministrazione e accompagnata dal gonfalone del Comune, ha offerto, nel solco della tradizione dei padri, il cero votivo subito acceso davanti all’immagine della Madonna Addolorata.
Nell’omelia, il parroco ha sintetizzato la storia della festa che, da 114 anni, raduna i filattieresi attorno a Colei che ci ha donato Gesù. La statua della Addolorata, acquistata dall’intera comunità, arrivò da Torino nel 1903: un’immagine espressiva, con gli occhi di Maria che guardano in alto, verso Gesù sulla Croce della salvezza. L’immenso dolore del Figlio e della Madre non fu occasione di chiusura, bensì di amore verso l’umanità. Anche oggi c’è tanta sofferenza; ciascuno di noi, prima o poi, si confronta con il mistero del dolore che non deve toglierci la speranza che mai delude. Le coscienze sono scosse da terremoti che offuscano i valori veri. L’Occidente dimentica le sue radici cristiane rischiando di abbeverarsi ad acque putride. Solo Cristo è sorgente d’acqua viva e Maria ce lo rammenta in questa giornata, invitandoci a tendere l’orecchio alle promesse messianiche e al Vangelo, bussola di orientamento sulle strade del mondo, spesso insidiose. Il cuore d’oro che l’Addolorata porta sul petto, offerto dal paese nel primo centenario del voto, ossia nel luglio del 2003, ha una scritta importante: “La Madre e i figli, un solo cuore”. Proprio in questa preghiera silenziosa, ha concluso il parroco, si avverte la confidenza fiduciosa che nutriamo verso di Lei.
La sera, alle 21, Vespri solenni presieduti da mons. Mario Meini, vescovo di Fiesole e vicepresidente della Cei, il quale ha invitato i numerosi fedeli a saper scoprire il bene attorno a noi nella consapevolezza che Dio non è lontano, né assente dalla scena del nostro cammino terreno. Altrettanto urgente è riscoprire il valore della gratitudine nella preghiera e nei confronti del prossimo. A seguire, la processione per le vie del borgo, illuminate ed addobbate, con il prezioso contributo della Banda locale. In piazza, momento conclusivo denso di suggestione e di riflessioni. I figli attorno alla Madre mentre, nel cuore, risuona il Magnificat.
Ivana Fornesi