
Domenica 30 luglio, XVII del tempo ordinario
(1Re 3,5.7-12; Rm 8,28-30; Mt 13,44-52)
Gesù continua, dopo aver raccontato alla folla la parabola del seminatore, ed espone tre similitudini del Regno dei Cieli: un tesoro nascosto in un campo; una perla di grande valore; una rete gettata in mare. Le prime due parabole sono estremamente simili, eppure non identiche: nella prima, un uomo scopre il tesoro, lo ri-nasconde e poi vende tutti i propri averi per comprare l’intero campo.
Nella seconda, un mercante va in cerca di perle preziose, trova la perla e vende tutti suoi averi per comprarla. In entrambi i casi, il Regno non può essere raggiunto con l’inganno: l’uomo non ruba il tesoro, compra regolarmente il campo, cosicché anche il tesoro diventa per legge suo. Il mercante non contratta sul prezzo della perla, la prende a prezzo pieno.
E in entrambi i casi, il prezzo è alto, altissimo: tutto ciò che si ha. Ma attenzione: non vuol dire che solo alcuni possono permettersi il Regno dei Cieli, ma che, in ogni caso, si sia ricchi o poveri, il prezzo è sempre tutti i propri averi. Per raggiungere Dio, dobbiamo sempre sacrificare tutto ciò che consideriamo di nostra proprietà, confidando che nel Suo Regno, troveremo cento volte tanto.
Il Maestro ci insegna a considerare la vita un servizio agli altri, e non una ricerca di appagamento personale attraverso l’accumulo di cose, al contrario del consumismo dei nostri tempi, che riduce la vita alla ricerca del solo benessere materiale.
Oggi il fine ultimo della vita, sembra non interessare quasi a nessuno. Ma Lui ci chiede di mettere al primo posto la ricerca quotidiana del Regno. L’unico vero bene è la santità, vivere con Lui e in Lui, nel servizio ai fratelli, l’unica fonte di gioia durevole.
La terza similitudine osserva il Regno da un altro angolo: la rete cattura tutti i pesci, ma i pescatori non hanno intenzione di tenerli tutti. Fanno una cernita, i pesci buoni nei canestri, quelli cattivi buttati via. Gesù spiega, senza giri di parole, che così accadrà anche alla fine del mondo: “Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti”.
Questa è una verità che anche all’interno del cristianesimo oggi si fa fatica ad accettare. Dio accoglie chiunque lo chieda, ma chi non desidera Dio non verrà “costretto” a entrare nel Regno. C
hi rifiuta Dio resterà fuori, magari maledicendoLo per essere stato rifiutato, senza rendersi conto che Dio ha semplicemente rispettato la sua volontà. Il Regno può essere cercato, come la perla; può essere trovato per caso, come il tesoro; ma in nessun caso può essere trovato per forza.
Pierantonio e Davide Furfori