Tempo di vacanze… ma quali vacanze?

vacanze1Quando parliamo di tempo libero siamo disposti a rispettare ogni invenzione, ogni scelta, ogni occasione per il nostro benessere, ma tale libertà è finalizzata all’uomo, alla sua dignità ed al suo interiore arricchimento.
Ben vengano, dunque, le vacanze a misura d’uomo, lungi dal caos che ci rende più nervosi o stressati, più annoiati ed indifferenti di fronte alle problematiche del prossimo. Per renderle costruttive occorre coltivare interessi, avere prospettive ed obiettivi chiari poiché non si può far trascorrere il tempo, dono prezioso, nel vuoto e nel nulla. Lo stacco dal lavoro, sacrosanto per tutti, è un modo di stare e di vivere con il tono e la caratura “del diverso”.
Ad esempio spendere un po’ del proprio tempo libero per compiere azioni di solidarietà è sinonimo di ricarica psicofisica.
vacanze2I cristiani, poi, sanno che la grazia del Signore arriva abbondantemente quando siamo meno prigionieri degli affanni e quando ci lasciamo condurre per mano dal tempo sgombrato dalla frenesia, che produce, secondo gli esperti, la “memoria delle procedure” automatizzate e pericolose, per lasciarci avvolgere dal silenzio accogliente e, quasi, surreale come se i giorni si riappropriassero dei loro spazi proiettando stati d’animo di sospensione da riempire di cose che valgono realmente. Una uscita dal tunnel dell’abitudine e della routine che, sovente, annulla i rapporti interpersonali, relegandoci nello sterile individualismo e nell’isola della continua connessione con gli smartphone.
Le vacanze per essere vere devono divenire “liberanti”, in grado di porci in rapporto positivo con gli altri, a partire dai famigliari. Contemporaneamente devono essere anche “liberate” dai mille schemi che ci ingabbiano impedendoci di assaporare l’esistenza in pienezza e di recuperare lo stupore di fronte al meraviglioso libro della natura che attende di essere sfogliato con attenzione e riconoscenza. Considerazioni teoriche? Forse, ma sicuramente salutari.

Ivana Fornesi