Carrara: verso  le elezioni senza certezze

I sondaggi lasciano intuire un testa a testa tra il candidato Pd e quello del M5S

Vista panoramica di Carrara
Vista panoramica di Carrara dalla strada per raggiungere Colonnata

C’è grande attesa per queste elezioni di Carrara 2017, soprattutto per vedere se il Partito Democratico riuscirà ad essere più forte delle polemiche e delle sue divisioni interne. Queste votazioni, infatti, potrebbero riservare più di una sorpresa. C’è voluta una terza sentenza del tribunale per mettere fine alla controversa vicenda del commissariamento del Pd carrarino da parte di quello regionale: il braccio di ferro fra la segreteria toscana, favorevole alla continuità con l’attuale coalizione, e l’assemblea cittadina, decisa a disobbedire. Il ricorso degli esponenti locali del partito e di Andrea Vannucci contro il commissariamento, indicato da questi ultimi come candidato sindaco, è stato però, dichiarato inammissibile. Così, alla fine, il candidato sindaco ufficiale resta Andrea Zanetti, scelto dal Pd toscano insieme agli alleati. E ciò senza passare attraverso le primarie, come invece molti avevano auspicato. “Oggi più che mai -dichiara il vicesegretario regionale dem Antonio Mazzeo – il Pd, insieme a tutta la coalizione di centrosinistra, rivendica con forza il percorso fatto in queste settimane aprendosi al confronto vero con i lavoratori, i cittadini e le categorie economiche e sociali… la candidatura di Andrea Zanetti è emersa con forza tale da risultare la più gradita dagli elettori di Carrara e da offrire, davvero, una prospettiva di crescita e di rilancio per tutti coloro che vivono e lavorano in questa città”. Ma la vicenda non è ancora finita perché Vannucci non ci sta e ha già pronte le carte bollate per presentare un nuovo ricorso. Intanto, in attesa di un nuovo pronunciamento del tribunale, ora, una città di modeste dimensioni, come Carrara, si prepara ad andare alle urne con ben nove candidati a sindaco. Nel 2012, furono in dieci a contendersi Piazza 2 Giugno.

I nove candidati sono: Andrea Zanetti per il Partito democratico, con Psi, Pri, e liste civiche; Andrea Vannucci, sostenuto da Carrara democratica e liste civiche; il M5s con Francesco De Pasquale. Il centrodestra si presenta con Maurizio Lorenzoni, sostenuto da Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia; Gianenrico Spediacci corre con i Verdi e liste civiche. Claudia Bienaimè, già consigliere comunale per la lista civica Carrara Bene Comune, corre con la lista di De Magistris “demA”; Alessandra Caffaz per la lista di Vittorio Sgarbi “Rinascimento”, Cinzia Bensi lista civica “La svolta” e Ilaria Paladini per la lista di sinistra “La comune Carrara”. Allo stato attuale non si prevede un esito certo, così si alternano le previsioni e i sondaggi. Carrara, storicamente considerata un feudo rosso, è amministrata da sempre da un centrosinistra che tenterà di continuare in questa tradizione nonostante le tante divisioni.

Una cava nelle Apuane a Carrara
Una cava nelle Apuane a Carrara

Una lacerazione profonda quella che si è manifestata a Carrara, che potrebbe costringere Zanetti al ballottaggio. A confermare questo sentore è arrivato un sondaggio condotto dall’istituto SWG, che indicherebbe Zanetti tra il 29% e il 33%; Francesco de Pasquale tra il 27% e il 31%; Maurizio Lorenzoni tra il 14% e il 18%; Gianenrico Spediacci tra il 9% e il 13%; Andrea Vannucci tra il 5% e il 7%; Claudia Bienaimè tra il 3% e il 5%; altri tra il 2% e il 4%. Secondo il sondaggio, quindi, il divario tra Zanetti e De Pasquale sarebe ridotto a un paio di punti percentuali. Una situazione, dunque che ipotizzerebbe un ballottaggio tra Zanetti e De Pasquale, visto che il candidato del centrodestra Maurizio Lorenzoni viene attestato molto distante rispetto ai due avversari. Di rilievo sarebbe, secondo i dati del sondaggio, il risultato di Spediacci, che al pari di Vannucci toglierebbe al primo turno voti preziosi alla coalizione di centrosinistra. Ormai, anche dalle parole degli stessi interessati, sembrerebbe che tutti siano pronti al ballottaggio. Autorevoli esponenti del PD, infatti, hanno detto che, nel caso si presentasse questa eventualità, le porte del partito, per un accordo con i “ribelli”, resteranno sempre aperte. Il Movimento 5 Stelle, dal canto suo, spera di ripetere a Carrara ciò che è avvenuto a Livorno, dove sfruttando le liti e le divisioni del centrosinistra al ballottaggio, Nogarin è riuscito a diventare sindaco della città portuale.

Tutto ancora da decidere, dunque, per queste elezioni a Carrara, che potrebbero segnare una svolta epocale per una città sulla quale, nonostante la forte tradizione della sinistra, spira da tempo il vento dei 5 Stelle. Roberto Benatti