
Gita a Mantova per il gruppo apuano
Un bel gruppo di insegnanti di religione, accompagnati dai direttori dell’ufficio diocesano Walter Fiani e don Mario Tucci, domenica scorsa, hanno visitato la città di Mantova, in particolare il Museo diocesano, la chiesa di Sant’Andrea e il Duomo. L’iniziativa, denominata “Giornata della cultura”, è una tappa del percorso formativo personale, e viene organizzata, a costo zero, per tutti gli insegnanti della Diocesi. Dopo Ravenna, Siena, Arezzo, che sono state esperienze di autentica crescita culturale attraverso l’arte cristiana, è stata la volta della città dei Gonzaga, scrigno di bellezze e ricchezze, nonostante la sua popolazione non raggiunga i 50mila abitanti.
A fare da “guide speciali” Marco Rebuzzi, vice direttore del museo diocesano mantovano, e il suo collaboratore Bruno Cavallaro. Veramente impressionante la quantità e la qualità delle opere racchiuse in quello che fu un ex convento degli agostiniani, che si affaccia sulla Piazza Virgiliana. L’itinerario proposto è stato un piccolo sunto del mondo artistico mantovano che ruotava intorno alla corte dei Gonzaga. Dagli arazzi di finissima fattura, realizzati a Parigi, su disegno di un allievo di Raffaello, alle pale d’altare con pregiati esempi di manierismo, dall’avorio dell’oggettistica sacra, alle curiosità di dipinti di varie epoche. Ori, argenti, pietre preziose, una fantasmagoria di colori in un succedersi di sale espositive allestite con cura e intelligenza.
Particolarmente apprezzati il crocifisso in bronzo realizzato dal “nostro” Pietro Tacca e andato in dono alla famiglia Gonzaga, a sancire un legame tra Mantova e Firenze, e la collezione di corazze da cavaliere, del XV secolo, uniche nel loro genere.
Altro legame tra Mantova e il nostro territorio è stato ravvisato in un quadro che presentava una sessione del Concilio di Trento, e nell’individuazione dei personaggi è emerso anche il cardinale Simone Pasquadi Negro che aveva il titolo di “vescovo di Luni”. La visita è poi proseguita alla chiesa monumentale di Sant’Andrea, dove sono conservate le reliquie del “sangue di Cristo” e della “terra del Golgota”, portate qui, secondo la tradizione, da san Longino. Una vera sinfonia di luci e colori, per quella che è stata la chiesa rinascimentale pensata da Leon Battista Alberti e che secondo alcuni storici dell’arte avrebbe poi ispirato il Bernini e Michelangelo per il progetto di San Pietro in Vaticano.
Nel pomeriggio il gruppo ha visitato il Duomo, dedicato a San Pietro, con le sue cinque navate, che doveva rispecchiare – e quindi ricordare – l’impianto dell’antica basilica di San Pietro edificata a Roma da Costantino. La navigazione sul Mincio, a contatto con una natura incontaminata, seppur fortemente antropizzata, ha coronato la visita della città. Con la celebrazione della messa, nella festa della divina misericordia e nella cornice scritturistica dei racconti evangelici del Risorto, e con il “nostro” don Mario attorno all’altare del Duomo, insieme ad altri due sacerdoti, si è conclusa una “giornata” di cultura, di arricchimento spirituale e di condivisione, che resterà nella memoria degli IdR della diocesi come momento di formazione alla “scuola della bellezza”, per “portare la bellezza nella scuola”.
Renato Bruschi