Presenti anche in Lunigiana i Templari cattolici d’Italia
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La Pieve romanica di Codiponte dedicata ai santi Cornelio e Cipriano

In occasione delle festività più importanti o per avvenimenti religiosi particolarmente speciali, nella Pieve romanica di Codiponte si notano come cerimonieri un gruppo di giovani uomini e donne che assistono e servono la Messa e altre cerimonie religiose in un abito tutto bianco con una croce sul petto. Si tratta di appartenenti ai Templari cattolici d’Italia, un’associazione privata di fedeli attiva solo nel nostro Paese, con sedi in numerose diocesi.
“In primo luogo vorrei chiarire – ci dice Lorenzo Chiappini, che abbiamo intervistato con l’intenzione di chiarire la natura e le caratteristiche di questo sodalizio – che noi non siamo un ordine religioso, un omonimo abolito dal Papa già nel XIV secolo, ma siamo nell’associazione dei Templari cattolici d’Italia che ha la sua sede a Parma. Il nostro obiettivo è testimoniare la fede cristiana, custodirne i valori contro le manifestazioni sataniche, seguendo un comportamento in conformità con le normative della Chiesa cattolica”.

Quali servizi prestate alla Chiesa?
Ci impegniamo a presidiare le chiese, recuperare al culto chiese sconsacrate, dare supporto e consigli ai pellegrini, rendersi disponibili per servizi liturgici durante le cerimonie religiose.

Come si diventa Templari cattolici?
Il percorso per diventare Templari cattolici è semplice. Con la domanda di iscrizione all’associazione si diventa novizi; in seguito si può salire nelle responsabilità diventando armiger, soldato, cavaliere di grazia e di giustizia, supervisore.

Avete dei riferimenti all’interno del clero?
Si, abbiamo riferimenti nei ministri del tempio che sono presenti anche in Lunigiana e con i quali collaboriamo in grande armonia: don Daniele Arcari, mons. Antonio Vigo e don Lorenzo Corradini.

L’incontro termina con Lorenzo che mi stringe la mano e mi saluta con un grande sorriso che ispira fiducia.

Corrado Leoni