Papa Francesco: uno sguardo d’amore sulle croci della vita

papa_FrancescoIl 13 marzo si è compiuto il quarto anniversario dell’elezione di papa Francesco al soglio pontificio. Secondo lo stile sobrio che lo contraddistingue, non ci sono state iniziative particolari per ricordare l’evento.
Il mondo, però, non gli ha fatto mancare la sua gratitudine. Sono stati anni densi di attività, di viaggi, di prossimità nei confronti dei poveri e delle periferie del mondo.
Alcuni suoi viaggi hanno toccato Paesi poco conosciuti e la sua parola di conforto è giunta anche in comunità cristiane poco numerose. La sua sobrietà, il suo sorriso, le sue affermazioni schiette, a volte quasi ingenue, lo fanno sentire il Padre di tutti, il Padre che ognuno sente vicino. Il suo stile così poco conformista , ma immediato nel porsi, è lo stile del Vangelo. Non a caso raccomanda di tenerlo sempre in tasca e di leggerlo ogni giorno per assumere il modo di pensare e di agire del Cristo e vivere secondo la sua logica. Ma il Papa, così alla mano, è tutt’altro che ingenuo.
Non ha paura delle grandi sfide, della lotta alla povertà, della costruzione di ponti di pace, della cura delle ferite tra i credenti in Cristo, stabilendo rapporti di reciproca accoglienza con ortodossi e protestanti. Non a caso il prossimo settembre andrà in Colombia per “brindare” all’accordo di pace tra il governo e i guerriglieri delle Farc (una guerra che si combatteva da decenni); come non è un caso l’annunciato viaggio ecumenico in Sud Sudan con l’arcivescovo di Canterbury Justin Welby.
Non si può neppure trascurare l’insegnamento offerto nelle encicliche Lumen Fidei, scritta a quattro mani con Benedetto XVI, e Laudato si’; nelle esortazioni apostoliche Evangelii Gaudium, sull’annuncio del Vangelo nel mondo di oggi, e Amoris Laetitia, sull’amore familiare e sulle fragilità all’interno della famiglia. Non si possono ignorare neppure le riforme, in atto, della Curia, dello Ior, del codice penale vaticano, dell’economia della Santa Sede. Nel suo orizzonte sono sempre presenti le vittime della guerra, del terremoto, dei naufragi, delle carestie; ancora domenica scorsa ha rivolto un forte invito ad ascoltare l’urlo dei giovani vittime della violenza e dello sfruttamento.
Per questo più grandi e rassicuranti diventano il suo sorriso e la sua capacità di trasmettere serenità in coloro che devono affrontare le croci della vita.

Giovanni Barbieri