
Si è svolta domenica ad Aulla la X assemblea diocesana elettiva di Azione Cattolica. “Vivere la gioia di Cristo per condividere il coraggio di essere compagni di strada”. Sabato a Carrara si era tenuto il convegno in memoria di mons. Giuseppe Taliercio

“Vivere la gioia di Cristo per condividere il coraggio e la fatica di essere compagni di strada” è stato il tema conduttore della X assemblea diocesana elettiva dell’Azione Cattolica di Massa Carrara – Pontremoli, lo scorso fine settimana. Il tema della Chiesa in uscita, elemento portante del pontificato di Francesco, non ha risuonato soltanto nel titolo adottato nell’assemblea o nella scelta di organizzare, a lato del momento associativo, un incontro pubblico voluto non a caso fuori dai luoghi ecclesiali, nella sede della Camera di Commercio. Al contrario, l’uscire, l’“andare” che il Papa ha chiesto all’AC come atteggiamento da assumere – unito al “rimanere” con Cristo e al “gioire” – è stato il filo conduttore della due giorni assembleare, svoltasi alla presenza del vescovo diocesano Mons. Giovanni Santucci.

Uscire, andare, “per essere segno di contraddizione in una società incline al sospetto, all’odio verso il diverso e verso chi costruisce la propria vita al di fuori dei canoni del successo”, ha sottolineato il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, intervenuto nel convegno che ha preceduto l’assemblea – intitolato per il settimo anno alla memoria di mons. Taliercio – subito dopo l’indirizzo di saluto con cui mons. Santucci ha aperto i lavori. Uscire, oggi, in un tempo difficile, dove si combatte una guerra mondiale a pezzi: “Quella classica degli eserciti, ma anche quella economica, morale, umana, in cui si trasmette il messaggio che la manipolazione della vita è elemento di libertà”, ha affermato Tarquinio.
In questo contesto, ha spiegato nel suo intervento al convegno mons. Giancarlo Bregantini, vescovo di Campobasso e già vescovo di Locri, dove intraprese una dura battaglia morale e culturale contro la criminalità organizzata, “abbiamo bisogno di cristiani vivi, taglienti, carichi di coraggio”. L’Evangelii Gaudium è stata la stella polare della riflessione del presule. L’atteggiamento del cristiano sarà quello della gioia e dell’apertura: “Non è difendendo le nostre idee e la nostra cultura che promuoviamo la vita. Il dono della vita cresce donandolo, non chiudendosi”.

E qual è il ruolo dell’Azione Cattolica – che si appresta a festeggiare i suoi 150 anni di vita in San Pietro il prossimo 29 aprile – in questa Chiesa che vuole riversare sul mondo il Vangelo della gioia? La risposta l’ha data mons. Simone Giusti, arcivescovo di Livorno, una vita in AC prima come laico e poi come assistente: “I laici dell’Azione Cattolica, nella Chiesa ‘ospedale da campo’ proposta da Papa Francesco, devono essere credenti ‘inquieti’, impegnati nella formazione, una formazione alla carità che si trasformi in impegno per il bene comune, in questa società dove trionfa l’individualismo”.
Il documento finale dell’assise, votato domenica 12 nell’assemblea diocesana che si è svolta nei locali della parrocchia della Filanda di Aulla, ha accolto queste sollecitazioni all’interno di un programma che l’Azione Cattolica diocesana proverà ad attuare nel prossimo triennio con i suoi gruppi di ragazzi, giovani e adulti. Carlo Delmonte, presidente uscente, ha indicato tre assi programmatici per rendere l’Azione Cattolica di Massa Carrara – Pontremoli capace di essere significativa nel tessuto religioso e sociale della diocesi: una forte spiritualità laicale che diventi autentica testimonianza di gioia; un ripensamento dei modi di proporre la presenza dell’associazione, a partire dalle forme organizzative; vivere il rapporto con i sacerdoti, con il Popolo di Dio e con la società con un atteggiamento di sinodalità. È con questi obiettivi che l’Azione Cattolica offre la propria collaborazione alla Chiesa diocesana per i prossimi anni.
(Davide Tondani)