
La famiglia, luogo della sicurezza e dell’intimità, con sempre maggiore frequenza si trova al centro dei gesti criminali e diventa così incubatrice di odio e di una violenza che affonda le radici nella notte dei tempi, a partire da Caino. Più i valori fondamentali su cui si basano famiglia e società si affievoliscono, più aumenta la possibilità di situazioni allucinanti. Il male è uno dei misteri che vorremmo estirpare alla radice e invece le sue metastasi si moltiplicano, trovando con facilità terreno fertile.
Storie di figli che uccidono i genitori e viceversa; uomini incapaci di ricevere un rifiuto da una donna; bullismo sfrenato; violenze sui minori… l’elenco sarebbe interminabile.
Tutte queste atrocità hanno un minimo comune denominatore fatto dall’impasto di fragilità, di frustrazione e di rancore di fronte ad ogni piccolo ostacolo: una storia parla per tutte le altre e insieme costituiscono la trama di un unico, doloroso sudario.
Tuttavia, non possiamo, né dobbiamo, gettare la spugna poiché emozioni e pulsioni, specialmente nel difficile periodo dell’adolescenza, possono essere sostenute e incanalate nel modo giusto da adulti responsabili e consapevoli che accettano di mettersi in gioco per aiutare a distinguere tra la vita virtuale e reale, tra l’uso e l’abuso di Internet e dei cellulari i cui effetti devastanti si possono accumulare nelle menti in formazione (e non solo) bombardate da messaggi e immagini non filtrate da una critica costruttiva. Nella sovrabbondanza dei mezzi di comunicazione nessuno può dire di essere solo, eppure, per paradosso, tutti lo siamo o abbiamo paura di esserlo.
Il buco nero della superavanzata società ingloba tutti: protagonisti e mancati interlocutori. In questo nostro tempo di frenesia, di rumore, di solitudine, di sfrenata corsa al successo, al denaro facile, al protagonismo sterile, fermiamoci insieme ai nostri figli e nipoti. Insieme per “imparare ad ascoltare”. Senza dire niente, nemmeno una parola. Ma pronti a riconquistare l’autorevolezza del ruolo che ci compete e la coerenza della testimonianza. A qualsiasi prezzo. Poiché non c’è prezzo che valga di fronte alla formazione sana e completa, sfera spirituale compresa, delle giovani generazioni.
Ivana Fornesi