
Nella vigilia della chiusura della Porta Santa papa Francesco ha creato 17 nuovi porporati

Non nemici, ma fratelli. Capaci di scendere dal monte verso la “pianura” dei nostri popoli, per sostenerne la speranza, aprendo “i nostri occhi per guardare le ferite di tanti fratelli e sorelle privati della loro dignità”. Questo è l’invito del Papa ai nuovi cardinali. “Proveniamo da terre lontane, abbiamo usanze, colore della pelle, lingue e condizioni sociali diversi; pensiamo in modo diverso e celebriamo anche la fede con riti diversi. E niente di tutto questo ci rende nemici, al contrario, è una delle nostre più grandi ricchezze”. “Il cammino verso il cielo inizia nella pianura, nella quotidianità della vita spezzata e condivisa, di una vita spesa e donata”, è la consegna di Francesco, che ha messo in guardia dal “virus della polarizzazione e dell’inimicizia” presente anche nella Chiesa. “Amate, fate il bene, benedite e pregate”. Sono “quattro imperativi, quattro esortazioni” per plasmare la propria “vocazione nella concretezza, nella quotidianità dell’esistenza”. Il Papa li indica subito, spiegando che seguire Gesù è “mettersi in cammino verso la pianura”, verso il “cuore della folla”, in mezzo ai suoi tormenti, sul piano della vita. Il problema nasce quando si aggiungono i destinatari: “Amate i vostri nemici, fate il bene a quelli che vi odiano, benedite quelli che vi maledicono, pregate per quelli che vi trattano male”. “E queste non sono azioni che vengono spontanee con chi sta davanti a noi come un avversario, come un nemico”. “Il nemico è qualcuno che devo amare. Nel cuore di Dio non ci sono nemici, Dio ha solo figli. Noi innalziamo muri, costruiamo barriere e classifichiamo le persone. Dio ha figli e non precisamente per toglierseli di torno”. “Ci capita di attraversare un tempo in cui risorgono epidemicamente, nelle nostre società, la polarizzazione e l’esclusione come unico modo possibile per risolvere i conflitti”. “Chi sta accanto a noi non solo possiede lo status di sconosciuto o di immigrante o di rifugiato, ma diventa una minaccia, acquista lo status di nemico. Nemico perché viene da una terra lontana o perché ha altre usanze. Nemico per il colore della sua pelle, per la sua lingua o la sua condizione sociale, nemico perché pensa in maniera diversa e anche perché ha un’altra fede. Nemico per… E senza che ce ne rendiamo conto, questa logica si installa nel nostro modo di vivere, di agire, di procedere”. “Come Chiesa, continuiamo ad essere invitati ad aprire i nostri occhi per guardare le ferite di tanti fratelli e sorelle privati della loro dignità”. L’abbraccio fraterno, intenso e prolungato, tra le “nuove” e le “vecchie” porpore, si è prolungato nell’abbraccio al Papa emerito, raggiunto dopo il rito, in pullman, dai cardinali nel Monastero Mater Ecclesiae.
Giovanni Barbieri